lunedì 19 luglio 2021

Recensione: "Il tempo del Diavolo" di Glenn Cooper.

Quando leggi un romanzo di Glenn Cooper sai sempre che la realtà non è mai quello che sembra. La penna del famoso autore riesce a trasfondere nei libri immagini e sensazioni. Nelle sue descrizioni emerge la bellezza della Calabria che in buona parte del libro fa da sfondo.


IL TEMPO DEL DIAVOLO
Glenn Cooper

 (3.50)

Editore: Editrice Nord
Formato: Copertina Rigida & Ebook
Prezzo: Rigido 20,00€ Ebook 12,99€
Pagine: 376
Trama: Possono due bambine custodire il segreto della vita? Dalla finestra della sua nuova casa per le vacanze, Jesper Andreason guarda il mare nero lambire la costa della Calabria. La moglie e le due figlie dormono, e lui pensa a quanto gli mancheranno domani, quando dovrà rientrare negli Stati Uniti per un impegno di lavoro. Ma Jesper non arriverà mai in aeroporto. La mattina dopo, i domestici trovano la villa deserta. Non ci sono segni di effrazione e non è stato rubato niente. Nemmeno le ingenti risorse messe a disposizione dal nonno, il miliardario Mikkel Andreason, riescono ad aiutare le autorità a fare luce sul mistero. L'intera famiglia è svanita nel a. Quattro anni dopo, all'improvviso, le sorelle Andreason ricompaiono in quella stessa villa. Gli ingressi non sono stati forzati, le finestre sono chiuse dall'interno e le bambine non hanno nessun ricordo di cosa sia successo. Ma non è solo questo a sconvolgere Mikkel, bensì un altro fatto, ancora più inquietante: le nipotine non sono cresciute di un giorno. Per loro, il tempo non è passato. Nel giro di poche ore, la notizia fa il giro del mondo e si scatenano le teorie più audaci. Qualcuno sostiene si tratti di un miracolo, altri che sia una maledizione, soprattutto dopo la scoperta che entrambe le bambine sono affette dalla stessa forma di leucemia. Nessuno può immaginare che la verità, forgiata nel fuoco e nel sangue, si nasconda là dove la nostra speranza più ardita incontra la nostra paura più profonda…

Il libro inizialmente ci fa capire che la protagonista della vicenda possa essere la famiglia Andreason, che incontriamo sin dalle prime pagine. Un mirino puntato sull'immagine dei componenti del nucleo familiare e delle persone che ruotano intorno a loro. Ma tutto questo rapidamente si dissolve con il rapimento delle due figlie. 
Da lì, s'introducono due personaggi principali: il nonno Mikey e l'agente in pensione Marcus.
Il primo è il tipico miliardario americano, con una psicologia incentrata sull'egocentrismo e sull'autorità. Il secondo il suo antipodo, Marcus sopravvive ai propri demoni interiori combattendoli a volte con qualche bicchiere di troppo. 
Il rapporto lavorativo fra Mikey e Marcus s'interrompe, fino al momento in cui quattro anni dopo le bambine ricompaiono nella stessa casa e senza essere state minimamente toccate dallo scorrere del tempo. Da questo momento in poi s'innescano una serie di storie legate alle bimbe, in particolar modo si fa strada su una teoria surreale. Anche perchè Victoria ed Elisabeth sono affette dalla stessa forma di leucemia. 
Nel corso della narrazione il personaggio di Marcus risulta essere quello meglio delineato. Il classico agente dell'FBI che a causa di un duro colpo nel corso della sua attività lavorativa, decide di ritirarsi. Sfoga le sue frustrazioni e tormenti nell'alcool, senza mai raggiungere livelli di autodistruzione.  La forza per superare tutte le avversità sarà data dall'affetto delle due bambine, anche dai piccoli gesti come: giocare con "zio" Marcus. 

«Non l'ho apprezzata quanto avrei dovuto.
Io venivo sempre prima.
Per come la vedevo io, prima c'era il mio Paese, poi la mia carriera e poi lei.
Vi rendete conto dell'assurdità?»
 Nella storia oltre i personaggi principali vi sono i secondari, ma l'autore non ha ben delineato le loro caratteristiche psicologiche. 
A metà libro s'introduce la figura dell'antagonista, e da amante dei cattivi sono rimasta affascinata. Non possiamo dire molto sulla sua professione, ma la sua psicologia è marcata dalla cattiveria, egocentrismo e la mancanza di empatia coniugata al suo grande intelletto. Sarà molto bravo a costruire una realtà alternativa, per mascherare il proprio operato. 

Da figlia di Calabria mai mi sarei aspettata un'opera di un autore internazionale incentrata nella mia Terra. Il territorio calabrese fa da sfondo a tutta la storia, così come il contesto sociale permeato dagli stereotipi degli appartenenti alla ndrangheta. Devo dissentire sulla descrizione del colore del mare, da noi in un turchese splendente e descritto dall'autore come cupo e tetro. Le ambientazioni sono fotografiche, sembra quasi di vedere il vetro di plexiglass che circonda il terrazzo per impedire alle bambine di cadere giù. 
Glenn Cooper ha anche una buona conoscenza delle armi e delle tecniche di combattimento, le quali vengono ben esposte nella narrazione. Una ricerca minuziosa dei dettagli, che ci fa ben comprendere lo sviluppo degli eventi legati al rapimento prima e alla difesa dopo delle bambine. 

«Cresceranno, invecchieranno e moriranno, come tutti», disse asciugandosi gli occhi
«Almeno però adesso sono nelle mani di Dio, non in quelle del Diavolo.»
La narrazione perde di carica narrativa poichè presenta alcuni elementi intuibili durante la lettura, quasi scontati. Il lessico utilizzato è molto scorrevole e la lettura procede senza intoppi, tuttavia non si resta col fiato sospeso fino alla fine. Sebbene approcciandosi ad un libro di Glenn Cooper ci si aspetti una trama fitta e variegata, in questo volume i filoni narrativi sono perlopiù due. Nella descrizione del lavoro dell'agente Marcus e dei "cattivi" della storia, riprende molto i polizieschi anni '70, questa similitudine non ha dato molta carica al libro... Lasciandomi con l'amaro in bocca. 
Molto da ridire sul finale, alquanto scontato e allo stesso tempo intuibile per la mancanza di suspense. Avrei approfondito di più la figura dell'antagonista, nonostante sia ben delineato, avrebbe dovuto avere ancora maggior spessore nella parte conclusiva del libro. 
Il romanzo non raggiunga i livelli de "La biblioteca dei morti", ma lo consiglio perchè anche se il finale lo si scopre simultaneamente alla lettura, la vera realtà della storia ben s'innesta nel tessuto sociale odierno e nei dubbi sullo scorrere del tempo e dei suoi effetti sull'uomo. Come ho già anticipato bisogna ricordare: la realtà iniziale differisce sempre dal finale. 

Anche tu sei pronto a scoprire le varie piste assieme a Marcus? Vuoi sciogliere anche tu il vero interrogativo sull'età delle bambine?

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