sabato 17 dicembre 2022

Recensione: "Dorothy deve morire" di Danielle Paige.

Dimenticate le vecchia Oz, Dorothy non è più la buona fanciulla che conosciamo. Danielle Paige apre uno scenario differente sul magico mondo dalla strada dai mattoni gialli. Il mondo che conosciamo è divenuto meschino e crudele, non mancheranno in questo retelling dark situazioni alquanto accattivanti e scabrose. Amy, la nuova eroina, ha un solo compito: deve uccidere Dorothy.


DOROTHY DEVE MORIRE
Danielle Paige

 

Editore: HarperCollins
Formato: Copertina Flessibile & Ebook
Prezzo: Flessibile 17,90€ Ebook 2,99€
Pagine: 512
Trama: "Non ho chiesto nulla di tutto ciò. Non ho mai voluto diventare un'eroina. Ma quando la tua vita viene spazzata via da un tornado – che porta via anche te – non hai altra scelta che adattarti, giusto? Certo, ho letto i libri, ho visto i film, conosco la canzone sull'arcobaleno. Ma non mi sarei mai aspettata che il paese di Oz fosse così: un posto in cui non ci si può fidare delle streghe buone e dove quelle cattive potrebbero rivelarsi buone. Un posto dove persino la strada di mattoni gialli si sta sgretolando. Cos'è successo?".

Amy ha sempre voluto fuggire dalla sua roulotte in Kansas, ma come per magia il suo desiderio sembra essersi avverato e si ritroverà catapultata ad Oz. La città di Smeraldo però non è come l'aveva immaginata, qualcosa di tetro la sta divorando lentamente. La protagonista in questo primo volume ha una psicologia spigolosa, dai tratti infantili e a volte l'impulsività non gioca a suo favore. Ammetto che mi sarebbe piaciuto vedere maggior determinazione nell'animo di Amy, ma sembra proprio essere rappresentata come un'eroina vinta dal destino e da ciò che la attende. 
A mio malgrado non sono riuscita ad entrare in empatia con la protagonista, dove mi sarei aspettata un maggior dinamismo per l'evoluzione della sua personalità ma non  stato così. Il suo carattere impulsivo, a volte troppo frettoloso, la porrà davanti a dei danni irreparabili e disastrosi. 
Il contorno che ci offre l'autrice sono sicuramente molti personaggi secondari, alcuni hanno delle personalità soltanto abbozzate che si lasciano sfumare nella lettura. La curiosità sui piani, il crescendo della vicenda e le loro personalità ci incuriosiranno per poter portare a termine la lettura. Vi è stata per tutta la lettura una mancanza di introspezione nei personaggi in modo da poter entrare in empatia col lettore.

Ma parliamo proprio del fulcro della storia: Dorothy. La dolce e sorridente ragazzina dalle scarpette rosse non esiste più, in lei vi è qualcosa di più avido e macabro. Non importa quanto dovrà essere crudele, non importa quanto sangue dovrà versare ma la sua fame di potere è sempre maggiore di tutto ciò. Interessante come l'autrice abbia deciso di ribaltare i ruoli, Dorothy è la villain e la minaccia che sta distruggendo Oz. Ho apprezzato particolarmente, seppur nel romanzo siano poco presenti, i personaggi del: Leone, l'Uomo di Latta e dello Spaventapasseri poichè le loro virtù sono state trasformate nell'orrido.
Il creepy e il macabro sicuramente non mancheranno, dimenticate la loro bontà vi aspetta qualcosa di molto più oscuro. 
«La tua missione:
Rimuovere il cuore dall'uomo di metallo.
Rubare il cervello dello spaventapasseri.
Prendere il coraggio del leone.
E poi...
Dorothy deve morire.»
Il worldbuilding è la parte che sicuramente ho apprezzato maggiormente. Le ambientazione cupe e stravolte da quelle che conoscevamo ci accompagneranno per tutta la lettura. Alcune volte avremo delle descrizioni particolareggiate e ciò ci farà entrare nel vivo della storia. Definirei questo romanzo non un "dark" completo, poichè non sono riuscita a trovare quello stile creepy e descrittivo nelle scene più salienti. Infatti, nonostante abbia apprezzato questo stravolgimento nel retelling, ho percepito in alcune parti mancanza di pathos e del potere immaginativo che ci dona una lettura del genere. 
Ci sono stati episodi che avrebbero avuto maggior rilevanza se vi fosse stata una scrittura più macabra e particolareggiata. Niente è lasciato al caso, ma vi era la necessità di un maggior approfondimento descrittivo piuttosto che situazionale. 

Un cliché che non ho particolarmente digerito è stato: l'instalove. Ad un certo punto del romanzo vi è una concentrazione, quasi forzata, dell'introduzione della situazione sentimentale della protagonista. Questa cosa non mi ha fatto particolarmente impazzire soprattutto per tutto ciò che avverrà durante il libro. 
Quasi ad ogni fine capitolo si ripete lo scopo della protagonista. Ho riscontrato un po' il ritmo ridondante come se non solo la protagonista dovesse ricordare il proprio destino ma anche il lettore stesso. Più l'autrice ci avvicinava a dei dettagli precursori  della morte della villain più ci allontanavamo. Ogni volta che vi era la frase "Dorothy deve morire" il tutto sembrava sfumare. 
«Preferisci avere un coltello oppure essere il coltello?»

 

Il ritmo narrativo l'ho trovato particolarmente lento e dispersivo, ho fatto davvero molta fatica a terminare il romanzo poiché mi sentivo in un limbo. Il lessico utilizzato dall'autrice è dai toni colloquiali, anche se vi era la necessità di maggiore attenzione anche a livello temporale. Mi sono sentita disorientata a causa dei salti temporali all'interno del romanzo per non parlare della narrazione statica all'interno del palazzo. Vi era necessaria una sfoltita di situazioni e maggior concentrazione sulla trama per non perdere pezzi o personaggi. La mancanza dell'azione ha rallentato molto la lettura, nonostante si ripresenti nelle ultime trenta pagine (che ho amato alla follia). Il finale mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca, poichè vi è ancora tanto da poter scoprire e analizzare. Essendo il primo volume di una quadrilogia immagino vi sia molta più evoluzione nei prossimi libri. Il romanzo ha sicuramente dei pro e dei contro, ma sono molto curiosa di come si evolverà la vicenda.

Combatterai a fianco di Dorothy o ti schiererai con Amy? Salvare o distruggere Oz? A te la scelta.

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