sabato 15 gennaio 2022

Recensione: "Il filo avvelenato" di Laura Purcell.

Come può la singola vita di una persona essere legata a un filo e un ago? Le anime delle persone che amiamo si chiudono saldamente a noi come i gancetti di un corsetto. Ruth percepisce cose che il mondo non conosce, comprende ciò che non dovrebbe semplicemente per la sua giovane età. Ruth e Dorothea sono delle sopravvissute, ma la storia non è ancora iniziata poichè il passato nasconde dei segreti ancora più scabrosi. 


IL FILO AVVELENTATO
Laura Purcell 


Editore: Oscar Mondadori
Formato: Copertina Rigida & Ebook
Prezzo: Rigido 20,00€ Ebook 9,99€
Pagine: 420
Trama: Gran Bretagna, prima metà dell'Ottocento. Dorothea Truelove è giovane, bella e ricca. Ruth Butterham è giovane, ma povera e consumata da un segreto oscuro e terribile. Un segreto che rischia di condurla alla forca. I loro destini si incrociano alla Oakgate Prison, dove Ruth è rinchiusa in attesa di processo per omicidio e dove Dorothea si dedica ad attività caritatevoli; soprattutto, qui la ragazza trova il luogo ideale per mettere alla prova le neonate teorie della frenologia – secondo cui la forma del cranio di una persona spiega i suoi peggiori crimini – che tanto la appassionano. L'incontro con Ruth fa però sorgere in lei nuovi dubbi, che nessuna scienza è in grado di risolvere: è davvero possibile uccidere una persona usando solo ago e filo? La storia che la prigioniera ha da raccontare – una storia di amarezze e tradimenti, di abiti belli da morire – scuoterà la fede di Dorothea nella razionalità e nel potere della redenzione. Per tutti gli amanti della letteratura gotica, un racconto da brivido dedicato al male celato dietro il volto dell'innocenza.

Ruth è una ragazza che ha sofferto, una giovane donna a cui è stato strappato il cuore ed è stato dato in pasto a un mostro nascosto nell'abisso. La personalità della giovane è molto forte, sofferente e dai tratti ipnotici. Ruth pensa che tutto il suo dolore derivi da un semplice ago e filo... Ma può un semplice oggetto per il ricamo uccidere una persona?
Le emozioni che percepiamo attraverso il suo essere sono crude e forti, ci scuotono dentro e il cuore sembra esser travolto da una tempesta. La storia Ruth ci appassionerà, ci renderà bramosi proprio com'è stata lei in passato. Ogni dettaglio è necessario per ricucire i pezzi del suo passato, ogni dolore e ogni ferita ci faranno comprendere il perchè lei voglia sopravvivere nonostante tutto. Sono rimasta affascinata e mi sono sentita come se fossi aggrappata al suo personaggio, come se in lei potessi rivedere me stessa. Ruth è una giovane donna, vittima di un destino che è stato molto crudele con lei.
Nata in una famiglia di umili origini, la ragazza dovrà affrontare molte sfide e soprattutto svelare dei segreti che ormai da tempo erano celati. Scoperchiare il vaso di Pandora ha dei rischi, ma a che costo?

D'altro canto il personaggio di Dorothea è come un mare calmo, se l'anima di Ruth fosse in una continua tempesta, conoscere quest'ultima è proprio una salvezza. Una donna con la D maiuscola, soprattutto i suoi atteggiamenti non convenzionali per l'epoca ci daranno non pochi grattacapi. Dorothea ama la frenologia, una branca nata agli inizi del '800 secondo cui la conformazione del cranio di una persona ci può rivelare particolari funzioni psichiche. 
Le sue teorie e i termini tecnici mi hanno affascinata, poichè proprio in questo periodo sto svolgendo delle lezioni dedicate alla Psicologia Forense. 
Al giorno d'oggi, ovviamente, la frenologia non è più affermata ma Dorothea ci farà appassionare all'ignoto della psiche criminale e ci lascerà veramente a bocca aperta. 
Nonostante il suo animo calmo, la seconda protagonista, soffre e allo stesso tempo non riesce a spiegarsi perchè. Una domanda amletica che si porta fin dentro le ossa, dalla sua infanzia. Le sue origini dell'alta borghesia entrano in contrasto con quelle di Ruth, ma dopo tutto c'è qualcosa che lega le due giovani donne come un punto cucito su un abito.

Possono due personalità così diverse, e con due vissuti diversi, essere in sintonia? La risposta sicuramente sta tra le pagine del libro. Dove le vite di Dorothea e di Ruth ci proiettano su delle visioni totalmente nuove. I segreti che verranno svelati saranno troppo forti. Vestiti, tessuti e dolore... Non c'è modo di descrivere questo romanzo, il quale è arrivato al momento giusto.

«Quell'ago era vivo, senziente. Capace di cose che andavano oltre la mia volontà.»
Non è di certo un romanzo per tutti. Ho letto della stessa autrice "Gli amici silenziosi" dove il terrore era letteralmente dietro l'angolo, ma la Purcell in questo romanzo non è soltanto cresciuta a livello stilistico ma si è evoluta su tutti i fronti. 
Questo volume è crudo e reale, riporta situazioni o conoscenze della Londra Ottocentesca. La discrepanza tra le classi sociali, la povertà e soprattutto lo sfruttamento minorile. 
Per non incorrere in nessun spoiler, vorrei che vi concentraste su quest'ultimo punto dove le scabrosità saranno veramente dietro ogni angolo. 
I temi trattati all'interno del romanzo sono molteplici, e non basterebbe un solo post per analizzarli tutti. Cosa che mi ha tenuta incollata alle pagine è proprio la psicologia dei personaggi. Conoscere i loro abissi, le loro paure e i vissuti mi hanno fatto aprire gli occhi sul dolore che una persona può provare.

Sono pagine si esperienze dolorose. 
Veniamo a contatto con tutte le sfumature che un sentimento coì negativo ci può trasmettere. Come l'abbandono o il lutto, temi che comunque toccano ognuno di noi. Temi così attuali e allo stesso tempo stravolgenti, la Purcell ha creato un connubio perfetto. Una lettura senza tempo che riesce a far riemergere il nostro Io più profondo. 

Il worldbuilding è curato in ogni dettaglio, sembra di poter vivere le vite delle protagoniste. Le immagini sono nitide e anche nei minimi dettagli.
Si riesce persino a sentire l'ago che velocemente scende nella stoffa per creare il punto,
lo strascichio dei bei vestiti sartoriali e mille altre sensazioni che ci stravolgono l'animo. 
L'atmosfera gotica si percepisce lungo tutta la lettura, dove non mancheranno i brividi lungo la schiena ma anche la bramosia di conoscenza.

«Si può ricamare con tenerezza, passare a forza di punti dal panico alla calma, si può ricamare con odio. Cucire di furia non mi ha portato nulla di diverso da matasse aggrovigliate e orli malfatti, eppure si può fare. Meglio attendere l'odio. Un odio lento, misurato. Nessuno si accorgerà che è lì, che cova nelle vostre dita, all'infuori di voi e dell'ago.»
La narrazione inizialmente è lenta, ci vuole un po' per ingranare la lettura. Ma successivamente la voglia di conoscere il destino delle protagoniste s'impossessa del lettore. Unica piccola pecca sono i capitoli di Dorothea, poichè a un certo punto della lettura ho trovato piatti e/o ripetitivi, ma tutto sommato ciò non ha inficiato sulla valutazione. Il lessico utilizzato è sicuramente ricercato e adatto alla tipologia di romanzo che ci viene presentato dalla trama. Come sempre rimango totalmente affascinata dall'autrice e dal suo stile, le sue storie mi sono rimaste dentro e spero di poter leggere altro di suo.
I colpi di scena non mancheranno e giungeremo ad un finale sbalorditivo, il quale ci lascerà l'amaro in bocca. E come sempre, come anche ne "Gli amici silenziosi", non avremo mai capito niente della vicenda fino a che non saremmo arrivati all'ultima pagina.

Sei pronto ad affrontare gli abissi di queste particolari personalità? Ruth e Dorothea ti aspettano per vivere i loro ricordi.

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