lunedì 21 marzo 2022

Recensione: "La Vendetta Degli Dei" di Hannah Lynn.

Dopo il successo de "Il segreto di Medusa", Hannah Lynn torna in Italia con "La Vendetta degli Dei". Il personaggio di questa vicenda sarà Clitennestra, Regina dal potere sconfinato e fiera combattente. La figura della Regina di Micene in questo romanzo simboleggia tutte le donne forti, l'autrice ci presenta questi "mostri" letterali sotto un'altra lente. Una visione totalmente diversa da ciò che abbiamo sempre conosciuto. 


LA VENDETTA DEGLI DEI
Hanna Lynn

 (4.5)

Editore: Newton Compton Editori
Formato: Copertina Rigida & Ebook             Prezzo: Rigido 9,90€ Ebook 2,99€
Pagine: 320
Trama: Regina dal potere sconfinato, moglie assassina e vendicatrice, madre tradita e amorevole, figura capace di slanci e sentimenti di grande intensità o donna crudele e senza cuore? È davvero difficile provare empatia per una donna che tradisce il marito, Agamennone, e che lo uccide al suo ritorno da Troia assieme al proprio amante, senza conoscere fino in fondo le sofferenze a cui è stata sottoposta fin dalla giovane età. Una donna che ha dovuto sopportare l’omicidio del precedente marito e del figlio uccisi brutalmente, l’assassinio della figlia Ifigenia sacrificata con l’inganno agli dei dal padre. Senza contare le umiliazioni pubbliche, i soprusi e gli abusi a cui la regina di Micene deve sottostare per il bene pubblico. E così, in un racconto appassionante e commovente, Clitennestra assume sembianze di una modernità impressionante e il lettore si ritrova avvinto da una spirale di odio, amore, violenza e spargimenti di sangue di familiari che non ha eguali nella mitologia greca.

Clitennestra è stata sempre additata come: "assassina", "adultera" o "moglie perfida". Ma ciò che ci fornisce l'autrice sulla sua psicologia è ben altro. La Regina di Micene è una donna ferita, il suo animo è costellato da indelebili cicatrici dovute ai lutti e alle umiliazioni subite dal marito. Clitennestra non è affatto un personaggio passivo, non si lascia travolgere dalla passione di Egisto e non uccide passivamente suo marito. Lei è cosciente delle sue azioni, il tutto è ponderato a causa del suo dolore.
Un dolore vivo e palpabile, la donna vive costantemente in una situazione emozionale travolgente e ricca di sofferenza. Scopriremo i suoi segreti più reconditi e le sue paure, toccheremo con mano la sua maternità da leonessa. La Regina vorrebbe proteggere i suoi figli dallo stesso destino di cui lei ne è stata vittima, vorrebbe proteggerli dal mondo. Come una leonessa che difende i suoi piccoli la troveremo a lottare per la loro vita. Ma il Fato e gli Dei hanno in tavola un disegno ben diverso, perdendo Ifigenia per mano del marito Agamennone la nostra Clitennestra sprofonda nel dolore della perdita.
In lei però si contraddistingue un sentimento forte, il dolore è tramutato in ira e poi in vendetta. Una vendetta a colui che l'ha privata della gioia di essere madre, di vivere a pieno la sua femminilità e l'essere donna. 

L'autrice non si concentra solo sulla psicologia della Regina ma anche su quella dei suoi figli: Elettra e Oreste. 
Elettra una delle figlie più grandi instaura sin da bambina un rapporto di tipologia conflittuale con la madre. Elettra era folgorata dalla figura paterna, infatti nella psicologia si cita il "Complesso di Elettra" grazie proprio alla sua figura. La ragazza è determinata e agguerrita, infatti combatterà per ogni suo ideale portando anche la madre a dubitare della sua autorità sulla figlia. Elettra è come un leone in gabbia, indomabile e allo stesso tempo feroce. Sa che il suo essere la contraddistingue e che grazie ad esso può ottenere ciò che desidera. Sarà lei stessa a mettere alle strette il fratello Oreste con l'idea "che ogni padre deve essere vendicato."

L'animo di Oreste è contraddistinto dalla delicatezza. Sin da bambino mostra il suo animo puro e innocente, soffrendo persino per gli animali che lo circondano. Molti dubitano sulla sua futura autorità su Micene, ma non sua madre. Sua sostenitrice, donna che lo ama incondizionatamente e che vorrebbe proteggerlo da ogni male. Oreste sente di conoscere sua madre, si sentirà combattuto contro il volere degli Dei e contro ciò che gli dice il cuore. É vittima di qualcosa di più grande e, le sue mani si macchieranno di uno dei crimini più crudeli: il matricidio.

«Gli Dei sono esseri strani, vero? 
Potenti, così potenti da farti chiedere perchè si occupino di noi. 
Immagino che siamo come degli animaletti da compagnia per loro.»
Il romanzo è permeato dal dolore e la sete di vendetta. Queste emozioni divengono protagoniste assieme ai veri personaggi, ma tutto ciò non appesantisce la lettura anzi la rende più introspettiva e coinvolgente.
Come avevo già anticipato la figura di Clitennestra ha una forza interiore non indifferente, l'autrice attraverso le parole ci consente di appartenere alla sua storia e allo stesso tempo di rappresentarci come donne. In un'epoca fondata principalmente sul patriarca, la Regina fa risaltare la sua posizione di donna e ribalta anche la considerazione del sesso femminile.
Un romanzo che ci può aiutare a comprendere molte sfumature che non conosciamo, che ci fa affrontare il dolore in maniera diversa.
Hannah Lynn non ci dona solo una visione differente del mondo greco, ma riesce a trasportarci emotivamente anche nelle pagine. Un libro che farà soffrire, riflettere e allo stesso tempo ci coinvolgerà a tal punto da lasciarci senza fiato.

 Sono riuscita a pieno ad amare le psicologie di ogni personaggio, grazie alla coesione di tenebre e luce nel proprio animo. Ci sono dei messaggi forti che traspirano tra le pagine, che ci consentono di riflettere a pieno. Gli Dei personificati e avezzi ai capricci, peggio degli uomini. Dei che dovrebbero essere giusti, che dovrebbero non giocare con la vita altrui ma che cadono in errori come gli stessi uomini. Dei potenti ma dotati di una fragilità, quasi umana. 
A volte non si comprendono le loro decisioni, dettate anche da ciò che più antico, ma le loro leggi morali sono scandite e invalicabili. Ricordo che al liceo lessi la vicenda di Oreste, tormentato dalle Furie per essersi macchiato del matricidio. 
Il tormento, il dolore e la compassione ci entreranno nell'anima. Ci faranno comprendere che sebbene nella nostra vita vi siano delle scelte, non sempre esse sono dettate dall'ignoto.

«Pensi di trovare rifugio qui? 
Pensi che un Dio ti salverà?
Nessun uomo e nessun Dio potrà salvarti.»
Il contorno emozionale è permeato dalla bellezza del worldbuilding, il quale nonostante non sia perfettamente delineato ci fornisce una visione del mondo greco.
Le bellezze naturali, gli animali e persino gli insetti che sono presenti nel romanzo ci fanno pensare a una pellicola cinematografica. Le descrizioni, seppur delineate non approfonditamente, possono farci scorgere dei paesaggi meravigliosi. Il tutto è amalgamato dalle vicende mitologiche, che rendono il romanzo fresco e intrigante. 

La narrazione inizia in modo graduale, così come il precedente volume dell'autrice. Inizialmente il tutto ci sembra statico ma durante la lettura il movimento ci viene fornito dai sentimenti e dalle psicologie caratterizzanti dell'opera. Il lessico utilizzato è semplice e diretto al lettore, allo stesso tempo vi sono dei caratteri fondamentali anche a livello lessicale. I messaggi che l'autrice vuole farci captare sono forti e chiari, e mai potrei essere più felice di questa lettura. Come ho detto in precedenza la visione mitologica che conosciamo verrà ribaltata, non sono semplici figure ma sono donne e uomini che hanno sofferto.
Una sofferenza reale e spiccata, che tra le pagine ci travolgerà e ci lascerà letteralmente senza fiato. Punti di forza sono proprio le emozioni e le psicologie dominanti della storia. Una visione fresca e genuina di ciò che abbiamo imparato a scuola, che farà molta luce a tutte le sfaccettature a noi sconosciute. 

Mitologia, dolore e vendetta sono elementi cardine di questa vicenda. E tu sei pronto ad affrontare questa lettura?

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