venerdì 22 luglio 2022

Recensione: "Io sono Persefone" di Daniele Coluzzi.

"Io sono Persefone" è un romanzo fresco e diretto ai giovani lettori. Come una brezza leggera, la prosa ci avvolge in un mito che ormai noi tutti conosciamo. Daniele Coluzzi riporta nelle nostre librerie una delle storie più controverse e conosciute, le due figure principali così distanti ma così complementari ci faranno incuriosire della vicenda.


IO SONO PERSEFONE
Daniele Coluzzi

 (4-)

Editore: Rizzoli
Formato: Copertina Rigida & Ebook
Prezzo: Rigido 17,99€ Ebook 9,99€
Pagine: 298
Trama: Il destino di Core, giovane dea, è già stato scritto: regnerà sulla natura, assicurando terreno fertile e raccolti abbondanti. E, soprattutto, non si innamorerà mai, rimanendo casta per sempre. È ciò che sua madre, Demetra, ha deciso per lei e che Core ha sempre creduto di desiderare. Ma il fato è imprevedibile, anche per una divinità dell'Olimpo. Durante una passeggiata tra i campi ai piedi dell'Etna, Core viene rapita: Ade, il sovrano degli Inferi ha scelto proprio lei come sua regina. Improvvisamente, la giovane dea si trova sola in un mondo tenebroso e sconosciuto, popolato da anime defunte e divinità mostruose: gli Inferi sono la sua nuova casa, e Persefone il suo nuovo nome. Fuggire, il suo unico obiettivo. Ma gli opposti esistono solo nella nostra mente, o almeno è ciò di cui vuole convincerla l'oscuro signore degli Inferi. Nel regno della morte, le certezze di Core, dea della vita e della fertilità, cominciano a vacillare. Tocca soltanto a lei, ora, scrivere il proprio destino e scegliere: a quale mondo appartiene davvero? Persefone è una protagonista senza tempo, alla ricerca, come tutti noi, della propria voce, in un viaggio nelle profondità degli Inferi e dell'animo umano.

Core o Kore, o Persefone è così che incontriamo la nostra protagonista. In questo volume conosceremo l'essenza della Dea, le sue sfaccettature ma anche la sua voglia di evadere dagli schemi del destino. Core non sente di appartenere al ruolo che la madre ha designato per lei, cerca di ribellarsi come se ciò che la circondasse la soffocasse ma c'è un ma. La protagonista non riesce a capire a pieno il suo ruolo, il rapporto con la madre appare dai tratti morbosi (in particolar modo da parte di quest'ultima).
Conosciamo tutti il mito di Persefone rapita da Ade per amore, un matrimonio imposto e il regno dell'Oltretomba in cui lei dovrà regnare. La madre Demetra forse troppo apprensiva e limitante le impone ciò che la Dea dovrà essere. 
Il romanzo si focalizza sul vissuto interiore di Core, analizzando le varie sfaccettature e mettendo da parte il matrimonio forzato con il Dio dell'Oltretomba. 

Persefone non ha un'evoluzione ben precisa, infatti la sua psicologia è contraddistinta dall'infantilismo. Ho trovato molto altalenante il suo atteggiamento, come il passaggio della consapevolezza del rapimento e alla più mera disperazione, per poi riprendere i suoi pensieri sul luogo in cui si trovasse. Sicuramente non sono riuscita ad entrare in empatia col personaggio, ma non posso negare di aver divorato il romanzo in un battibaleno. 
Mi sarei aspettata una crescita psicologica più graduale e maturata, Persefone si ribella ma manca proprio la spinta interiore dentro di lei per il cambiamento.

Come già anticipato la figura di Ade è un po' messa da parte. Come ben sappiamo lui rapisce Core per amore, un amore imposto da una freccia di Eros scoccata per via della Dea Afrodite. Non abbiamo una descrizione psicologica definita, ma sappiamo che come ogni Dio della mitologia Greca deve imporre ogni sua decisione.
Così come "prendere in moglie", seppur forzatamente, la dolce Persefone. Il Dio dell'Oltretomba la reclama come sua proprietà e che ormai il destino avesse deciso per loro. L’Ade nei miti non è compassionevole, è abituato a prendere possesso di ciò che desidera grazie dalla sua posizione privilegiata.
«A grandi ondate avanza la morte. 
Costante, come le onde del mare che si riversano sulla sabbia e la trascinano via. 
La risucchiano sotto di loro, nelle buie profondità delle acque. 
Questo è ciò che succede alla fragilissima vita degli uomini.»
Nonostante il carattere "amoroso" il messaggio del romanzo è: il non voler sottostare al destino. Il fato o destino che ormai sembra esser scritto, in qualche modo dovrà spezzarsi. Persefone vuole evolversi, abbandonare ciò che le è stato imposto: essere la figlia obbediente ma anche esser moglie di un uomo che non ama.
Poichè in questo libro si denota proprio che la protagonista cerca di sopportare chi si è imposto al suo fianco, cerca di perdonare la madre troppo apprensiva ma lei non ha mai ascoltato i suoi voleri. Core non si è mai saputa comprendere, ed è per questo che mi sarei aspettata un'evoluzione maggiore per la protagonista. La quale è Regina di un luogo che non le appartiene ma cerca in tutti modi di porre giustizia verso i più deboli, empatizzando con le anime dell'Oltretomba. 

Il Worldbuilding si svolge ai piedi dell'Etna, oltre che nel Regno dei Morti. Le descrizioni sono marginali per poter lasciar spazio ai pensieri della protagonista.
In alcuni momenti ci sentiremo tremar la terra sotto ai piedi per  via dell'imponente Vulcano. Sicuramente ho apprezzato le peculiarità sull'Oltretomba, in particolar modo i Campi Elisi e i vari incontri di Persefone. Ho rivissuto a pieno alcune storie della mitologia, che lessi da bambina.
«Sei vita o sei morte?»
«Io sono Core, figlia di Demetra, e porto la vita tra le messi e tra gli uomini che le coltivano.
«Tu sei Persefone, regina degli Inferi. Ti prendi cura della morte e degli uomini che la subiscono.»
La narrazione è scorrevole e accattivante, il romanzo è leggibile anche in un pomeriggio sotto l'ombrellone. Il lessico è ricercato ma allo stesso tempo adatto ai giovani lettori. La penna dell'autore ci avvolge come una piuma leggera e ci trasporta nei miti di cui le nostre vite sono pregnanti. Nonostante si possa pensare che questo romanzo sia un "retelling" della vicenda di Ade e Persefone, devo dire che questo libro lascia molto più spazio alla figura della Dea. Infatti, il romanzo è narrato e vissuto attraverso i suoi occhi come un'esperienza unica e coinvolgente. Nonostante il non aver empatizzato con la protagonista, ho trovato il romanzo parecchio fluido, lo consiglio fortemente per una lettura estiva ma anche per i giovani lettori a cui è rivolto.

E tu sei pronto a vivere una storia senza tempo attraverso gli occhi di Persefone?

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