lunedì 16 luglio 2018

Recensione: "L'invitato".

Salve lettori, dopo un periodo di "pausa" dalle recensioni torniamo sul blog con il libro "L'invitato" di Massimiliano Alberti. Se amate la Pop art, l'amicizia e i dialoghi ricchi di significato...siete nel posto giusto. Ringrazio l'autore per avermi dato la possibilità di recensire il suo libro.


Autore: Massimiliano Alberti
Titolo: L'invitato
Editore: Infinito Edizioni
Pagine: 218
Formato: Ebook/Cartaceo
Prezzo: Ebook 5,99€/ Cartaceo 11,90€
Sinossi: Tre amici, quelli di sempre. Leo, Kevin e Tom. Dopo anni di scorribande nella sonnolenta Trieste, la loro città, si separano per poi ritrovarsi a Vienna. Qui è Tom a convocare Leo - vero protagonista del libro - e Kevin, per coinvolgerli nel progetto di una galleria dedicata alla Pop Art. Ma, in un susseguirsi di colpi di scena e di innamoramenti, tra alcol, eccessi e grame figure, sempre sul filo dell'autoironia, devono via via fare i conti con le loro differenze caratteriali e con una stridente diversità di aspettative. Un disilluso affresco della nostra società in una Vienna che fa da cornice classica a uno stile... del tutto Pop.

 "L'amicizia, come l'amore, non si sceglie bensì accade. Pertanto, caro mio, pur non avendoti scelto, mi manchi."
 
L'autore già dalle prime pagine ci introduce questo rapporto di amicizia tra i tre personaggi. Un rapporto di amicizia duraturo ma anche un po' instabile, visto il carattere abbastanza inquieto del nostro protagonista cioè Leo.
Ogni personaggio viene introdotto con tutte le sue particolarità, persino alcuni "difetti" mentre dialogano tra loro, come il balbettio del dolce Kevin. Ma analizziamo pian piano i nostri tre amici a partire dal protagonista.
Il libro è vissuto attraverso gli occhi di Leo, che è molto legato ai suoi amici anche se per via del suo carattere tende sempre a ferire gli altri. E' un uomo  molto auto ironico, non riesce a vedere con i suoi occhi che ciò che lui dice o fa, crea del dolore a delle persone o ai suoi amici stessi.
 

"Ma forse non si è mai così arroganti come quando si vuol dimostrare un sentimento a qualcuno."

Gli altri personaggi fanno da cornice intorno al mondo di Leo, tra questi vi è il cosiddetto "leader" del gruppo ovvero Tom. Egli è un uomo rispettabile e pieno di sé alcune volte, diciamo che qualche difettuccio del suo carattere mi ha fatto storcere il naso. Ma lo si percepisce sin dall'inizio che "l'unione" di questi tre amici è voluta dalla sua presenza e se posso azzardare anche dalla sua dominanza. Come un buon gruppo che si rispetti, dove c'è sempre il solito ragazzo/uomo impacciato, e Kevin ne è la rappresentazione. Un animo gentile il suo e in più introverso rispetto agli altri due. Ma leggendo e andando avanti nel racconto, Kevin saprà sorprenderci sempre di più con il suo cuor di leone.
 

"Tom?"chiesi.
"Dimmi..."
"che cosa ne pensi della nostra amicizia?"
"Direi che siete un brutto difetto. E come tutti i brutti difetti, è meglio imparare a conviverci."

Ma non pensate che sia tutto finito... Perché scoppiettante come i temi della Pop Art è il carattere di Leo, è vero pieno di contraddizioni ma sotto sotto un animo nobile regna sovrano. Un po' come i quadri di Andy Warhol.
 

Ma cosa spinge Leo anche a essere impulsivo, portandosi dietro di sé incomprensioni e uno strascico di guai? Una donna, ovvero Margarida, che nemmeno lo nota e che lo porterà alla distruzione di sé. Lo stesso autore lascia un velo di mistero dietro a questo "amore"tra Leo e la senhorita.
 

"Le persone che reputiamo meno simpatiche sono, talvolta, quelle che corrono il rischio di piacerci."

A far da sfondo alla vicenda vi è una delle città che preferisco, ovvero Vienna. Con i suoi colori tipici ma anche le situazioni che si creano, vanno alla perfezione con questo sfondo.
 



"L'invitato" è un romanzo ironico e malinconico, dove si fondono spassose situazioni di Leo. Nonostante questo messaggio il libro ci fa notare attraverso gli occhi del protagonista che per ognuno di noi è difficile trovare un posto nel mondo.
Anche perché,come ho già detto prima, le "prodezze" che compie Leo sono date dalla volontà di voler emergere e di voler rompere quegli schemi sociali che a lui stanno stretti.
Ammetto che leggere questo libro per me è stato una sorta di amore/odio, poiché inizialmente mi ha lasciato interdetta. Ma a lungo andare avevo sempre più voglia di scoprire ciò che il libro mi serbava. Lo stile dell'autore è veramente impeccabile, ogni cosa è pensata e curata nei minimi dettagli. La narrazione è scorrevole anche qualche volta sono dovuta ritornare indietro perché mi ero persa, ma tutto sommato è un buon libro. Non ho amato l'uso insistente del materialismo che è collegato per chi continua a cercare il bello, e su questa base ho cercato di giustificare il comportamento di alcuni personaggi.
Un romanzo dedicato all'arte e dove si apprezza l'omaggio a Steve Alan Kaufman, e ne abbiamo un esempio con la copertina che rappresenta l'opera "Red Marilyn Smokin." Avrei apprezzato una maggiore attenzione sulla galleria d'arte e qualche cenno storico legato alla nascita della Pop Art. Ma l'autore non è riuscito a creare un semplice romanzo, lui ha creato un libro tutto Pop art attraverso i suoi tratti "sfacciati" come i tratti di questa corrente.
 

Siete pronti per avventurarvi insieme a Leo e ai suoi amici in un mondo tutto Pop?


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