mercoledì 23 dicembre 2020

Recensione: "La ragazza degli orsi" di Sophie Anderson.

 Il romanzo di Sophie Anderson ha molto da insegnare, sia a grandi che piccini. Verremo catapultati in un paesino russo dove ormai l'inverno è alle porte, il gelo colmerà tutte le nostre insicurezze. Yaka è una ragazzina alla ricerca di sè stessa e della sua storia. Intraprenderà un viaggio all'interno della foresta, dove conoscerà e scoprirà che nelle storie c'è sempre un fondo di verità.


LA RAGAZZA DEGLI ORSI 
Sophie Anderson

  

Editore: Rizzoli Libri
Formato: Copertina Rigida & Ebook
Prezzo: Rigido 17,00€ Ebook 9,99€
Pagine: 370
Trama: La mia mamma adottiva, Mamochka, dice che avevo all'incirca due anni quando mi trovò fuori dalla grotta dell'orsa. Dice che me ne stavo in piedi nuda nella neve, ma con le guance rosa e calde e il più grande dei sorrisi. Capì all'istante che eravamo destinate a stare insieme. Yanka si interroga da sempre sulle proprie origini: è sicura che il mistero che avvolge la sua nascita abbia a che fare con l'irrequietezza che le agita il cuore. Per quanto ami il villaggio in cui è cresciuta con la madre adottiva, infatti, Yanka sente di appartenere a un altro mondo. La natura sembra parlarle; la foresta che circonda la sua casa le sussurra richiami sempre più insistenti. È lì, lei lo sente, che si nascondono le risposte che cerca. È lì, tra fiumi gelati e vulcani infuocati, che vive il ricordo di una storia scintillante come il più limpido cielo notturno. La sua storia: quella di Yanka l'orsa. Età di lettura da 9 anni.

Leggo romanzi per ragazzi da anni, e quando ho visto la copertina de "La Ragazza degli orsi" ne sono rimasta affascinata. Come suggerisce la sinossi, la storia è quella di Yaka una ragazzina che vive al villaggio con la sua Mamochka. E' stata portata al villaggio quando era ancora molto piccola, dentro di sè il dubbio per le sue origini cresce sempre di più. La curiosità è padrona della ragazzina, la quale non sentendosi appartenente al villaggio fa delle scelte significative per la propria psicologia. Il personaggio di Yaka, è uno di quelli che o si ama o si odia. Per me è stato molto difficile amarla, non avrei fatto molte scelte e molti dei suoi comportamenti mi sono apparsi azzardati. La protagonista ha molte domande sul suo passato, sulla sua famiglia di origine e su chi è lei ma riuscirà a comprenderlo durante il suo viaggio nella foresta?

La vita di Yaka è circondata da molte persone che la amano. Quindi veniamo a conoscenza dei personaggi secondari come: Mamochka, Anatoli e Sasha. Con la madre adottiva la bambina ha costruito un rapporto fantastico, l'amore e la dolcezza è il fulcro principale della relazione tra le due. Nonostante l'amore incondizionato, c'è sempre qualcosa di rotto nell'anima di Yaka dove le domande si fanno sempre più insistenti e la voglia di trasgredire alle regole è tanta. 
Ho apprezzato la figura sfuggente e coinvolgente di Anatoli, il quale riesce a percepire le domande della ragazzina e attraverso le sue storie raccontarle delle piccole verità. Nella mente di Yaka ogni storia raccontata dall'uomo, le fa sperare che ci sia davvero un passato nebuloso nella sua vita. 
La protagonista ha un amico in particolare, per cui farebbe di tutto persino sacrificare la propria vita ovvero Sasha. Il ragazzo, poco più grande di lei, la fa sentire a casa nonostante i momenti di inadeguatezza nel villaggio. Il loro rapporto d'amicizia è forte e allo stesso tempo magico, riusciamo a percepire ciò che provano soltanto leggendo. 

"Io mi ricordo di te, ma tu non ricordi te stessa."
Attraverso il personaggio di Yaka apprenderemo molte cose. Il nostro passato è importante, bisogna conoscerlo e allo stesso tempo accettarlo per comprendere noi stessi e ciò che siamo diventati. Ci insegna ad andare oltre l'apparenza, di conoscere la storia di ogni persona che s'incontra per poter lasciare un piccolo pezzo di noi in lui e viceversa. Yaka ci fa comprendere quanto sia importante l'appartenere a un luogo, che sia la nostra casa e il nostro posto sicuro. Il villaggio per lei è stato sempre qualcosa che la opprimeva e le persone non facevano altro che ricordarle che lei non era nata lì. Guardiamo il mondo con i suoi occhi, e con i sentimenti contrastanti che prova facendoci riflettere e interrogare. Quanto conosciamo sul nostro passato? Quante scelte dettate dall'apparenza abbiamo fatto? Quanto conosco quella persona?
Sono queste le domande che ci poniamo durante la lettura, a cui sul momento non possiamo dare una risposta ben precisa ma che ci accompagneranno anche dopo aver terminato il libro. 
Le radici e la famiglia si fondono in un unico argomento, che intinge le pagine del romanzo.  "La ragazza degli orsi" si può riassumere in tre parole chiave: amore, rapporti e casa. Questi tre termini si sposano alla perfezione col messaggio che l'autrice vuole dare, ma che soprattutto ci spinge ad azioni per la crescita personale di noi stessi. 

"Il dolore non era scomparso, ma era soffocato e lontano, come sepolto sotto un grande cumulo di neve."
Un punto di forza del romanzo è sicuramente il worldbuilding. Riusciamo a immergerci in uno scenario invernale, fatto solo di neve e freddo. Attraverso gli occhi della protagonista riusciremo a vivere un'avventura a 360°. Ci si trova in un'atmosfera mista tra la favola e la realtà. Le illustrazioni all'interno del romanzo non solo riescono a prefigurarci i personaggi, ma anche il mondo che li circonda. Come in una cartolina venuta da lontano, attraverso le immagini riusciamo a pregustarci le atmosfere candide di neve. 

"Un giorno mi piacerebbe scoprire la storia del mio passato, e spero che sia un racconto pieno di meraviglia, che spieghi chi sono e perché sono diversa, perché sento gli alberi che sussurrano segreti, e perché avverto sempre la presenza della foresta, che mi chiama a sé."
La pecca che forse mi ha fatto un po' storcere il naso, è sicuramente la narrazione altalenante. Ho trovato il romanzo ricco di dettagli ma allo stesso tempo che appesantivano il testo, quindi mi ha rallentato parecchio la lettura. La penna di Sophie Anderson è semplice ed elegante, l'utilizzo del lessico è magistrale poichè vi sono termini sia per i più piccoli ma anche per i più grandi. A fine lettura troveremo un glossario, fornitoci soprattutto per le parole russe che non conosciamo. Non sono riuscita ad apprezzare nel pieno il personaggio di Yaka, ma non posso fare a meno di denotare in lei una spiccata crescita psicologica e l'evoluzione del personaggio. Come sempre, nell'ultimo periodo, consiglio vivamente la lettura sia ai più piccoli ma anche agli adulti. Gli insegnamenti che traiamo da questo romanzo sono molti, e in un momento così delicato della nostra vita potrebbe essere d'aiuto. 


L'avventura di Yaka L'Orsa è appena iniziata, e tu la accompagnerai nella Foresta per ritrovare le sue radici?

3 commenti:

  1. Non conoscevo questo libro ma non so se lo leggerò

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  2. Sembra un libro molto carino, non so se lo leggerò, però so sicuramente a chi consigliarlo😉

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