sabato 10 luglio 2021

Recensione: "I bastardi vanno all'Inferno" di Frédéric Dard.

L'autore francese Dard colpisce ancora con la sua penna. A differenza dell'altro romanzo che ho letto dell'autore, questo non ha fatto altro che stupirmi e farmi ridere durante la lettura.
I due personaggi sono singolari ed esilaranti. Ma non è tutto come sembra, le carte in tavola cambieranno fino alla fine. 


I BASTARDI VANNO ALL'INFERNO
Frédéric Dard

 

Editore: Rizzoli Libri
Formato: Copertina Flessibile & Ebook
Prezzo: Flessibile 14,00€ Ebook 7,99€
Pagine: 189
Trama: Il destino, in fondo, è l'ironia della vita, sono i suoi colpi bassi. Anni Cinquanta, un luogo imprecisato nel Sud della Francia. Sono chiusi nella stessa, minuscola cella. Sono due uomini agli antipodi. Il primo è una spia, il secondo un poliziotto sotto copertura con il compito di scucire informazioni al compagno di galera. Entrambi hanno molto da nascondere e non possono sbagliare una risposta. Questo rapporto teso, nutrito dal sospetto e in bilico tra calcolo e aggressività, si complica quando Frank e Hal sentono emergere, inaspettatamente, qualcosa che somiglia a un'amicizia, un desiderio, quasi loro malgrado, di affidarsi l'uno all'altro. Nel momento in cui decidono di evadere la loro sorte sembra segnata, ma l'entrata in scena di Dora, una bionda enigmatica in cui incappano durante la fuga, cambierà tutto. Perché, rinchiusi tra quattro mura, tutti gli uomini finiscono per assomigliarsi. E una volta fuori, chi può dire quale dei due sia il poliziotto e quale la spia?

"I bastardi vanno all'Inferno" nasce come opera teatrale, infatti il romanzo è intinto di umorismo e ironia amara. I due protagonisti si ritroveranno a dover condividere la stessa cella, ma entrambi sono sottocopertura ed entrambi non si fidano dell'altro. 
I due compagni di cella hanno una psicologia definita, in particolar modo l'ironia fa parte del loro carattere. Non lasciano spazio a battute o a fantasie scabrose, e leggermente sessiste nei confronti delle donne (ma essendo ambientato negli anni 50' è più che plausibile).
Sebbene la psicologia dei personaggi sia definita, non conosciamo la loro storia e il tutto ci appare come un passato nebuloso fatto da bugie. 

In questo romanzo non vi è un qualcosa da indagare e scoprire se non l'animo umano. Dard attraverso la sua penna ci aiuta a comprendere le varie sfaccettature dell'animo umano, dove gli impulsi e la rabbia regnano. 
Due emozioni primitive che predominano nei personaggi, in particolar modo mi ha colpito una scena a livello sessuale e della sessualizzazione della donna. L'essere femminile è annientato come se i due uomini vedessero la donna come l'unica cosa che potrebbe donargli piacere carnale. Gli istinti di cui ci narra Dard sono forti e allo stesso tempo ci colpiscono con violenza, lasciandoci letteralmente senza fiato per le scabrosità narrate. 
L'animo umano è complesso e soprattutto oscuro. Ci fionderemo nelle tenebre alla ricerca della luce assieme ai protagonisti, ma senza concentrarci sul vero mistero iniziale dove aleggia la nebbia. 

«Io sono solo, con questo passato che mi muore dentro
 come una pianta che nessuno innaffia più.»
L'amicizia che nascerà tra i protagonisti non è affatto semplice da comprendere. Essendo entrambi sotto copertura inizialmente le domande sono molte per conoscere la natura di codesto rapporto. All'inizio ho pensato che sia dovuto principalmente alla sopravvivenza in carcere, ma poi vi sono dei gesti che ci fanno capire che può essere vero l'affetto che provano l'uno per l'altro. Si passa dall'odio alla sopportazione, ma anche al conforto. I due compagni ne passeranno molte, anche alcune "avventure" molto drammatiche e dolorose. 
Quando sembra arrivare finalmente la tregua, qualcosa fa scattare gli strambi compagni e si ritorna al punto di partenza. Fino alla fine non sapremo chi sia il poliziotto sottocopertura o la spia, e tutto ciò renderà la lettura intrigante e coinvolgente. 
Un noir dalle tinte cupe. Un'ambientazione complessa, e allo stesso tempo surreale che spiazza il lettore. Non si riuscirà a comprendere cosa sia reale e cosa no. 
Una trama chiusa e circoscritta, ma che lascia ammaliato il lettore e desideroso di conoscenza. 
Gli argomenti trattati all'interno del romanzo sono attuali e complessi da dover spiegare. Ma l'autore ha voluto proprio far leggere attraverso le righe, ricercando anche l'animo sensibile del lettore stesso. 

Un romanzo fluido e scorrevole, la narrazione leggera e i colpi di scena ci condurranno a un finale inaspettato. A livello lessicale troviamo qualche termine che ormai non si usa più, ma nulla di così preoccupante. Ho avuto qualche perplessità con questo volume, essendo che "Il Montacarichi" mi aveva lasciato un po' interdetta. Dard con la sua penna non può far a meno di coinvolgere, e l'ironia è palpabile e si percepisce tra le righe. 
Non ho apprezzato una scena in particolare, che non potrei citare nel dettaglio poichè sarebbe spoiler, ma comprendo le ragioni per cui l'autore ha deciso di trattarla.
Gli argomenti all'interno del romanzo sono complessi e allo stesso tempo lasciano senza fiato. Il carcere e le sbarre sono gli ultimi dei nostri problemi se esistono delle menti come i protagonisti. L'ignoto ci coinvolgerà a tal punto che sul finale rimarremo senza fiato. La parola "Fine" arriva inaspettata e ci colpisce dritti in faccia. 

E tu sei pronto a scoprire l'identità dei protagonisti? Sei pronto ad avventurarti in questo romanzo?

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