Ma partiamo dall'inizio, che significa trovare la propria identità sui social?
Come ribadisco sempre, ahimè, gli scopiazzatori ci saranno sempre e comunque. Questi furbetti sono dietro gli angoli a rubare e copiare le idee del primo che trovano interessante. Ma cercherò di non divagare, ma di rimanere fedele al tema che oggi vi ho proposto.
Prima di tutto dobbiamo distinguere i due termini, ovvero bookblogger e bookstagrammer.
Chi è un bookblogger?
Tranquilli questi "esseri" da un nome così "complesso" non sono altro che persone fatte di carne e inchiostro al posto del sangue. Il bookblogger, sul suo piccolo spazio virtuale ovvero un blog, si rivolge in modo cordiale e diretto ai lettori. Si cerca di abbattere il muro che vi sta tra blogger e lettore del sito, in modo che ognuno si senta a casa quando gli viene consigliato un libro. Ci sta da precisare che nessun blogger viene pagato per la pubblicazione delle recensioni ed eventuali rubriche dedicate ai libri. Ogni persona che gestisce un blog, viene spinto dalla voglia di conoscere nuovi titoli e proporli ai suoi lettori. La gestione del blog non è come una testata giornalistica, anzi il sito viene aggiornato in modo non periodico ( a meno che non ci si prepara molti post prima).Ma come sempre il mondo dei bookblogger non è rose e fiori, vi sono i furbetti che si fanno pagare per recensire. Una delle cose fondamentali di quando si ha un blog è la cura dei dettagli nei propri articoli.
Esistono bookblogger farlocchi, i quali i dettagli nemmeno li prendono in considerazione, dove spacciare per proprio un articolo è la prima cosa. O alcuni si cimentano in questa avventura senza conoscere la natura delle recensioni. E qui apro una parentesi, che secondo me verrò lapidata. Recensire non significa attenersi alla sinossi, recensire non è mettere 4 parole una dietro l'altra per formare una frase e di certo recensire non è rubare pezzi di recensioni altrui. Dietro una recensione, o articolo, vi sono ore spese a leggere i libri e a informarsi. E quando si scrive sul file Word prima di pubblicare, ci si passa delle ore a revisionare ed eventualmente togliere e aggiungere parti. Quindi questa creatura mitologica del bookblogger, metà umano e metà libro, fa tutte queste cose (oltre a dedicarsi alla vita sociale).
Chi è un bookstagrammer?
A differenza della blogsfera, il bookstagrammer concentra i suoi contenuti su Instagram. Infatti il nome deriva proprio dall'unione di book e Instagram, ed è quella "sezione" dedicata solo ed esclusivamente che trattano di libri. Quindi attraverso la fotografia, la community si dedica ai libri portando anche sulla piattaforma vari titoli e variopinte copertine. Ma a differenza del bookblogger, il bookstagrammer si può dedicare a: citazioni, estratti, rubriche e tips (consigli). Aprire un profilo su Instagram dedicato ai libri, oltre alla passione vi deve essere la creatività e l'originalità. Ovviamente vi sono i profili a cui ci si può ispirare, o comunque apprendere su come porsi ai vostri lettori. Tutto ciò consiste nel fare vostro il feed, colorazioni ed elementi cardine. Quando si è meno ispirati, io principalmente apro Pinterest nella speranza di trovare qualche idea innovativa. Le foto di certo non verranno come sono proposte nel social da me citato, ma certamente all'interno ci sarà qualcosa di mio e renderà unica la foto. Anche qui il concetto di tempo si ripresenta, sapete quanto ci vuole a fare una foto "perfetta"? Tempo e dedizione, anche spesso molte ore per fare un editing decente e senza nessuna imperfezione. Non conoscendo i ritmi del social, e inizialmente postando raramente si può incappare in bassa visibilità o poca interazione. Quello che sempre raccomando è di mettere se stessi in ogni post che si fa.
Ma un bookblogger può diventare un bookstagrammer?
O viceversa?
La risposta è sì. Io stessa prima di aprire il profilo Instagram, ho aperto il blog. Ci ho messo quasi un anno per capire la mia identità social per lo più su Instagram. Poichè i primi mesi che aprii il blog, mi ci dedicavo quasi notte e giorno a curiosare sui vari blog letterari alla scoperta di quelle rubriche che mi sembravano così strane... come il "WWW...Wednesday". Inizialmente l'esigenza di aprire un profilo fotografico dedicata ai libri era per pubblicizzare il blog. Nei primi due mesi mi addentrai nella community dei bookstagrammer e tutt'ora di fronte a molte cose mi meraviglio. Col tempo perfezionai le mie foto, proponendo vari feed e di recente mi sto cimentando in uno super chiaro ma allo stesso tempo ricco di magia.
Dopo tutte queste sviolinate, arriva la fatidica parte e fulcro centrale del post... *rullo di tamburi*.
Come trovare la propria identità da bookblogger o bookstagrammer?
Vi starete chiedendo "ma ora quali sono i trucchi per trovare la propria identità da booblogger?" Trucchi sicuramente non ce ne stanno ma ci sono dei piccoli accorgimenti che vi suggerisco, anche per via della mia esperienza diretta.
- Trovare il proprio obbiettivo: aprire un blog non è così semplice come può sembrare, principalmente la domanda che dobbiamo farci è: "Perchè aprire un mio blog?". Dopo aver trovato l'elemento centrale del nostro blog, possiamo iniziare a pensare al nome e alla piattaforma su cui ci dedicheremo a pubblicare i nostri articoli.
- Il blog è finalmente online e ora? Appena aprii il blog, tutto grazie a una persona che sta nella blogsfera da più tempo di me, incominciai a seguire un po' di blog letterari. Scovaii blog gestiti alla perfezione, e altri dove non vi era nulla di interessante. Iniziai pian piano a leggere le recensioni altrui, ma non per copiare il loro stile di recensire ma per apprendere come si facesse una recensione. Ben presto mi resi conto, che il metodo che era più comodo per me era come se stessi scrivendo un saggio breve (pensavo che questa particolarità del liceo non mi rimanesse... e invece). Quindi bisogna iniziare a studiare su come scrivere una recensione o eventuali rubriche.
- I dettagli sono fondamentali? Io sono super fissata coi dettagli, a partire dalla grafica fino ad arrivare a una virgola fuori posto. In effetti gran parte delle volte la grafica fa la sua parte, anche se inizialmente di codici HTML non si capisce un bel niente. Ma non solo questo tipo di dettagli, gli articoli devono essere revisionati prima di essere pubblicati per eventuali errori di battitura o mancanze.
- Con che frequenza pubblicare? Io come ho già detto in molti post non sono molto assidua, anzi se mi do una scadenza non la rispetto e molti post restano nella bozza. Ma la cosa ideale per i primi tempi, è quella di avere una cadenza fissa per la pubblicazione. In modo da farsi conoscere il più possibile da altri bookblogger o dai comuni lettori.
- Creare contenuti coinvolgenti o no? Inizialmente quando porrai delle domande alla fine dell'articolo ti potrà sembrare di parlare da solo. Ma non bisogna mai perdere la speranza, e bisogna continuare a scrivere articoli accattivanti e creativi per il tuo piccolo spazio virtuale.
- Come incominciano le collaborazioni? Non ci sta una data per ottenere le prime collaborazioni. Un giorno può succedere che mentre stai tornando da casa di tua nonna, ti arrivi la prima email per una collaborazione da un autore emergente (Si, la mia prima collaborazione è avvenuta così). Quindi non bisogna avere fretta, con il tempo e i contenuti giusti le collaborazioni arriveranno.
- Come faccio a farmi conoscere? Per supportare il lavoro delle altre blogger, ho iniziato a commentare e a seguire i bookblogger che più mi incuriosiovano o con cui mi piaceva parlare di libri.
- La serietà è importante? Quando ci si trova davanti a un autore emergente o a una casa editrice, la serietà è fondamentale. Bisogna avere rispetto con chi abbiamo di fronte e non email sfrontate, come se promuovere il proprio blog fosse l'unico al mondo.
"Visto che il bookblogger ha tutte queste "mansioni" da fare, cosa dovrà mai fare un bookstagrammer?" Beh adesso, vi illustro cosa potrebbe essere utile per ricercare la propria identità su Bookstagram.
- Ho creato il profilo e ora? Così come il punto precedente dopo aver aperto il profilo dobbiamo decidere molte cose. Per prima cosa bisogna curare la bio, che deve essere breve e concisa. La bio deve contenere i punti che più rappresentano il vostro profilo es. Il nome, l'età, provenienza, cosa fate (#bookstagrammer), hashtag rimandanti a qualche rubrica che avete creato voi e il link di rimando ai vostri canali (blog o youtube).
- Creare contenuti in evidenza che vi rappresentino. I contenuti in evidenza possono essere i più disparati, uno per le recensioni o eventuali rubriche l'importante che vi rappresentino. Come anche la stessa foto dell'icon, che seppur avete il viso coperto da un libro deve essere comprensibile a chi vede la miniatura.
- Interloquire con altri booklovers è importante? Fare conoscenze nel mondo di bookstagram è abbastanza semplice, un booktag o commentare la foto di un libro che ci incuriosisce può far molto. L'importante è creare un dialogo con gli altri!
- Creare dei bei contenuti. L'occhio vuole la sua parte su un canale social come Instagram, a meno che non si faccia di professione il fotografo i primi feed possono essere un po' basici. Col tempo si trova la praticità di fare le foto, di usare con le palette di colori e di avere delle composizioni del feed sempre più omogenee. Ma oltre all'aspetto della foto vi deve essere il contenuto, mettere una domanda finale accorcerà la distanza tra voi e chi vi legge.
- Con che frequenza pubblicare? Anche qui la cadenza della pubblicazione è importante. Io per sei mesi ho pubblicato ogni giorno, ma mi sono resa conto che il ritmo non faceva per me e quindi ho ridotto finché non ho trovato il mio equilibrio.
- Non sono ispirata, non so che foto fare o cosa scrivere in didascalia. Prima cosa non farsi assolutamente prendersi dal panico, capitano periodi in cui le idee si esauriscano ma niente di preoccupante. In questi casi io apro Pinterest, e mi faccio un'idea della foto che vorrei comporre e da lì nasce la didascalia da scrivere. Se non si sa cosa scrivere si può anche proporre una citazione del tuo libro preferito con il tuo commento, un booktag che ti è sembrato carino.
- L'uso degli Hashtag è fondamentale. Gli Hashtag sono fondamentali per dare visibilità al post, ma non ci sono degli hashtag prestabiliti. Infatti col cambio di algoritmo di Instagram, gli Hashtag scadono come il latte. Ovvero dopo un tot di tempo che si continua a usare sempre gli stessi, la copertura scende drasticamente.
Dopo questo lunghissimo post, spero di non avervi annoiato con delle chiacchiere inutili.
Fatemi sapere cosa ne pensate e se voi avete dei piccoli consigli di aggiungere per gli aspiranti bookblogger e bookstagrammer! Diffondiamo un po' di informazioni a chi si approccia a questo vasto mondo virtuale.
Oh wow avevi proprio tanta voglia di scrivere! eheheh confermo tutto dai. Io non so mai che scrivere nella didascalia delle foto su instagram ...alla fine sono un po' schematica :P Io utilizzo tutti i social per pubblicizzare il blog, instagram, facebook, twitter e youtube :P
RispondiEliminaDiciamo che l'articolo è nelle bozze da ben due settimane, scritto in un impeto di creatività e di studio ahahaha. Comunque sono felice che tu abbia concordato su tutto, io pure utilizzo i vari social tranne youtube... Sono troppo timida xD
EliminaMolto interessante grazie 😊
RispondiEliminaOttimo articolo che da diversi spunti di riflessione. Per me questa è sempre stata una passione che cerco di portare avanti con professionalità. Resta comunque una cosa che faccio prima di tutto perché fa piacere a me. Io ad esempio seguo molto i miei gusti e i miei tempi e do poco spazio a feed o iniziative coinvolgenti. Altri invece sono molto capaci di prestare attenzione ad ogni particolare. Ognuno a mio parere dovrebbe perfeziinarsi, pur restando sé stesso.
RispondiEliminaConcordo con il tuo parere che essendo un hobby va portata con professionalità e che ognuno di noi debba rimanere se stesso.
EliminaCiao!!! 🥰 Articolo molto interessante, devo dire che mi ha dato molti consigli su come gestire blog e profilo Instagram, un aiuto enorme😍 grazie davvero
RispondiEliminaCiao!! Figurati! Mi fa molto piacere che i miei consigli ti abbiano aiutata :*
EliminaArticolo super interessante, sono d'accordo con tutto ciò che hai scritto!
RispondiEliminaBuoni spunti e ottimo chiarimento per chi non aveva le idee chiare a riguardo
Grazie mille!
EliminaBell'articolo! Mi hai fatto tornare in mente piacevoli ricordi con la prima collaborazioni!!!
RispondiEliminaAnch'io mi sono messa a sorridere ripensando alla mia prima collaborazione!!
EliminaBellissimo articolo, Sabri. Personalmente la mia identità di blogger resterà sempre e soltanto questa. Instagram e qualunque altro tipo di social non fanno per me, non riesco a esprimermi nel modo giusto.
RispondiEliminaGrazie mille Jessica, io solo con Instagram riesco a interagire un po' di più. Ma la mia identità di blogger mi rispecchia a pieno e resterà principalmente sempre questa
EliminaCiao Sabri!
RispondiEliminaHai fatto un ottimo lavoro, questo post è interessante e anche molto utile per chi sta muovendo i primi passi in questo mondo.
Mi è piaciuta un sacco la frase che hai scritto: persone fatte di carne e inchiostro al posto del sangue.
è assolutamente vero e mi piacerebbe farmici un tatuaggio con questa frase...ma ho troppa paura per farlo veramente. ;)
Ciao tesoro! Sono felice che ti sia piaciuto l'articolo!
EliminaBellissimo post complimenti! Molti punti mi sono davvero utili. Io diciamo che mi sento più bookstagrammer che blogger, mi sento troppo scarsa per definirmi tale :(
RispondiEliminaArticolo molto interessante.Io sono più una bookblogger, ma da quando ho scoperto instagram, sono un po' anche bookstagrammer. Mi piace pubblicare delle belle immagini, a cui dedico un bel po' di tempo.
RispondiEliminaIo mi definisco più bookblogger che bookstagrammer, nonostante ami le foto molto curate a cui dedico molto tempo
EliminaCiao Sabrina!
RispondiEliminaVisto che sono a tema, ti dico subito che sono approdata sul tuo blog grazie a Instagram XD
Io sono nata come bookblogger, anzi il primo sito in cui parlavo di libri era sulla piattaforma fan-club che era strutturata in maniera diversa rispetto a un blog (essenzialmente non c'era il concetto di post con data, tu creavibtante pagine che potevano essere commentate, ma senza data di pubblicazione). Avevo 12 anni e quello era il mondo e il modo adatto per esprimermi. Sono approdata poi su blogspot e per anni ho portato avanti il blog fino ad oggi, anche se non sempre con la stessa costanza. Siccome col tempo molte persone hanno abbandonato la blogsfera, ho deciso di aprire un canale Instagram per considera nuove persone e per poter fare i booktag che non volevo fare sul mio profilo reale. Di fatto uso Ig in un modo diverso da quello che avevo immaginato, adesso ho appena iniziato una fase di Chiara definizione del mio profilo e infatti cambierò anche un po' graficamente il blog. Vediamo come andrà :)
Ciao! Sono felice che ti sia piaciuto l'articolo e che tu mi abbia raccontato la tua esperienza. Fammi sapere poi dei tuoi piccoli cambiamenti!
EliminaArticolo super interessante, condivido tutto quellonche hai scritto! All'inizio ho aperto per prima cosa il profilo instagram ma dopo mesi di idee ho deciso di aprire il blog e me ne sono innamorata, adoro scrivere gli articoli e devo ammettere che lo preferisco ad instagram anche se in quest'ultimo è molto più facile dialogare con le altre persone ☺️ Devo fare ancora molto strada per capire come impostare nel migliore dei modi entrambi ma pian piano ci arriverò!
RispondiEliminaArticolo davvero interessante. Da bookblogger e bookstagrammer mi sono ritrovata moltissimo in quello che hai scritto
RispondiEliminaDavvero un ottimo articolo ed oltre ad avermi fatto tornare sul viale dei ricordi, mi hai fatto venire nuovamente voglia di postare sul mio profilo IG, grazie!!
RispondiEliminaComplimenti davvero! Un articolo utile soprattutto a chi vuole intraprendere queste strade o vuole migliorare i propri canali
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