mercoledì 1 febbraio 2023

Review Party: "Zombie Friendly - Ci si vede all'Inferno" di Giulia Reverberi.

 

Giulia Reverberi con la sua penna ironica e sarcastica ci teletrasporta in uno scenario post apocalittico dove Andy si abbandona alla sua solitudine. Un personaggio principale e un'ambientazione ricchi di significato. Si è sempre visto lo scenario post apocalittico pieno di azione e con l'utilizzo delle armi. Ma l'autrice ci presenta un contesto ben differente, quasi simile alla realtà odierna. 


ZOMBIE FRIENDLY - CI SI VEDE ALL'INFERNO
Giulia Reverberi

 

Editore: Self Publishing
Formato: Copertina Flessibile & Ebook
Prezzo: Flessibile 20,00€ Ebook 5,90€
Pagine: 434
Trama: Andrew Woodcrown ha sempre pensato che la fine del mondo sarebbe avvenuta in modo drammatico: un asteroide che colpisce il pianeta, uno tsunami che si abbatte sulle terre abitate, un olocausto nucleare che spazza via ogni cosa. E invece no. Nessun comunicato alla televisione, nessun utente social che scrive stati sarcastici su come sarebbe morto da lì a pochi secondi, nessun cielo in fiamme adatto per le foto pre-morte degli influencer. Il genere umano si è estinto nel silenzio, uno di quelli pieni di imbarazzo, che seguono una battuta brutta. Una folla di zombie ha invaso la tranquilla cittadina americana di Redwood Town, mentre Andy era solo in casa con il suo bassotto Woodstock. Da quel momento la sua vita è cambiata, il suo unico lavoro è diventato non farsi ammazzare. E quando le scorte di cibo hanno iniziato a scarseggiare, ha deciso di affrontare un viaggio alla ricerca della cosa più pericolosa mai esistita: gli esseri umani. Come sopravviverebbe una persona normale in un apocalisse? Armato di ansia, sarcasmo e cultura nerd, Andy tenta tutti i giorni di rispondere a questa domanda, conscio di avere più limiti di una funzione algebrica e meno possibilità di una relazione nata dalle app di incontri.

Andy non è un personaggio per tutti, è sarcastico, ironico e solitario. Vivere l'apocalisse l'ha scalfito non solo nel corpo ma anche nell'animo. La sua unica compagnia è il suo bassotto Woody e grazie alle descrizioni dell'autrice ci aiutano letteralmente a visualizzare l'animale, come se fosse al nostro fianco. Il giovane protagonista soffre d'ansia da prima che scoppiasse l'apocalisse, vive una condizione patologica che lo tormenta con i pensieri intrusivi e debilitanti. Nella prima parte del romanzo, il protagonista è bloccato per via della sua condizione e vessato dai suoi stessi pensieri che divengono pesanti e onnipresenti. Vive alla giornata, sperando di non esser vittima degli Zombie e di rimanere sempre nella sua comfort zone. Ma qui arriva la rivoluzione, per una buona volta, scatta l'istinto di sopravvivenza. Uscire di casa non era mai stata la sua priorità, ma ne sente quasi l'esigenza come se fosse necessario per poter mettere a tacere quelle voci nella sua mente.
Andy impara dai propri errori, ha passato così tanto tempo in solitudine da aver potuto apprendere la situazione che lo circonda. Riconosce il suo passato e la sua paura, che prima padroneggiavano la sua vita, ma ora la sopravvivenza ha nettamente preso il posto del pilota. La psicologia del protagonista è complessa e sfaccettata, sotto la sua ironia e battute (che utilizza per sdrammatizzare) vi sono dei chiari sintomi di Disturbo post traumatico da stress (PTSD). I flashback, i ricordi e il rivivere costantemente una situazione di terrore porta la sua mente a frammentarsi. Nonostante il suo animo sia già in bilico da prima del morbo, la sua ansia si estende anche alla sfera interpersonale e, comunicare i suoi pensieri a chi gli è vicino è molto più difficile di quanto sembri. Lui è una persona introversa che nonostante le difficoltà cerca di svincolarsi coi pochi sopravvissuti. 

Essendo un POV in prima persona, vi è una lettura totalizzante del romanzo. Un'immersione nei pensieri di un protagonista che è letteralmente al di fuori di ogni schema. I personaggi secondari non mancheranno, tutti tratteggiati da una psicologia forte e determinante per le decisioni del protagonista. Primo fra tutti il suo ex capo Blake, che lo accompagna nel suo cammino verso la salvezza. Lo esorta e lo aiuta nella sua impresa finchè sarà necessario. Metaforicamente parlando Blake è come se fosse la coscienza dello stesso Andy, almeno finchè lui avrà bisogno del suo aiuto. La salvezza è a tante ore di cammino e il nostro protagonista lo sa bene, conosce i rischi e i trucchi per sopravvivere agli Zombie. Ma ne sarà in grado?

«Al mio cospetto le creature più temibili mai create, capaci di ferirmi senza nemmeno muoversi, programmate geneticamente a essere un casino e, contro ogni probabilità, dure a morire: gli esseri umani.»
Andy ha sempre fatto parte degli emarginati e dei solitari, lui ci prova ad reinserirsi nella società ma ormai non è più come prima. Dietro il romanzo della Reverberi vi è uno studio attento della nostra società. Quasi come una "denuncia" sociale ci arriva un messaggio ben chiaro: tutto è frutto di un ingranaggio complesso. 
I pochi sopravvissuti devono vivere sotto delle regole, aver un ruolo sociale e sentire le pressioni che la stessa cerchia comporta. Vi saranno tematiche ricorrenti, di cui noi giovani sentiamo sempre e spesso nell'arco della nostra quotidianità. La via della salvezza è lastricata di condizioni e terrore, nessuno per paura riesce a rompere gli schemi per poter sopravvivere nonostante le difficoltà. In una società al collasso l'utilità dell'uomo diviene quasi un dovere, come un ingranaggio che non smette mai di mettersi fermarsi. Tema ricorrente è sicuramente la genitorialità, una tematica molto attuale e dove lo stesso Andy si sente sopraffatto e pressato (come direbbe Andy stesso: "Perchè tutti intorno a me pensano a far figli?"
Lo scenario post apocalittico è surclassato della visione della società. Tutto diviene complesso e articolato quando lo stesso protagonista, nonostante gli sforzi, si ritrova in condizione di pericolo. La società dei sopravvissuti è dura, complessa e non lontana dall'immaginario complessivo. 

Come già detto in precedenza la penna dell'autrice è unica nel suo genere. Costruisce il suo romanzo attraverso delle metafore. Ci presenta la nostra società inaridita di sentimenti e senza mezze misure. Una visione del mondo che ci troviamo di fronte, una narrazione di ciò in cui andremo incontro senza mezze misure. Non esiste conformazione sociale, l'utile è ormai diventato sinonimo di lavoro e di piccolo ingranaggio che lavora per la società. 
Giulia tratta degli argomenti delicati come: PTSD e ansia. Attualmente la condizione mentale è contrassegnata da stigma e da occhi sospetti verso chi ne soffre. Con studio e dedizione, ma soprattutto "leggerezza", la Reverberi non cade mai nel clichè anzi dimostra di aver studiato tali disturbi (e da persona ansiosa posso confermare). La scelta di un personaggio tagliente come Andy rende determinati argomenti sempre flessibili e ricchi. Dobbiamo dimenticare la presentazione dello Zombie tipico, come quelli presentati in The Last of Us, dove il protagonista è inflessibile poichè Andy è umano. Nonostante le sue fragilità, la società dominante e con Woody al suo fianco vivremo un'esperienza Zombie Friendly.

Una prosa leggera e scorrevole. Il lessico utilizzato è semplice e diretto, senza mezzi termini veniamo catapultati nell'apocalisse. La narrazione è veloce, le pagine scorrono sotto i nostri occhi. Nonostante nella seconda parte abbia riscontrato una lentezza narrativa, che via via andrà sempre ad alleggerirsi grazie alla curiosità della lettura. Le tematiche trattate all'interno sono presenti nell'ordinario, sono celate tra l'inchiostro e la carta (poichè l'autrice è stata abilissima a nasconderle, ma anche a farle trovare al lettore). Nonostante gli Zombie facciano paura, ciò che Giulia Reverberi mette in evidenza è proprio l'uomo che ormai è divenuto lui stesso mostro. 

Pronto a vivere l'apocalisse insieme a Andy e Woody?

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