martedì 14 novembre 2023

Recensione: "L'Occhio del Gufo" di Andrea Butini.

L'autore, Andrea Butini, ci trasporta in un romanzo dark fantasy di tutto rispetto. Le tinte dark, claustrofobiche e ammalianti ci condurranno verso intrighi celati agli occhi di ogni uomo. A Rokhan, un discreto e piccolo paesino,  l'armonia che un tempo regnava sembra esser arrivata a un punto di rottura. Un omicidio avvenuto in una locanda mette in tavola ciò che il destino ha già scelto per gli abitanti del paese. Un romanzo fatto di tanti personaggi grigi, dalla dubbia moralità che ammalieranno il nostro animo e ci accompagneranno verso una lettura magnetica.


L'OCCHIO DEL GUFO
Andrea Butini


Editore: Oscar Mondadori
Formato: Copertina Flessibile & Ebook
Prezzo: Flessibile 16,00€ Ebook 8,99€
Pagine: 432
Trama: Nella foresta di Rokthan, un piccolo, insignificante villaggio come ce ne sono tanti, gli animali cominciano a sparire. Sorin, un cacciatore, cerca di comprenderne il motivo. Ma la diminuzione delle prede non è la sua unica preoccupazione: da un paio di giorni, infatti, suo figlio Jas è vittima di strane crisi di violenza. Intanto, un vecchio straniero dall'aspetto emaciato che si fa chiamare Maestro fa la sua comparsa nel paese, portandosi dietro una scia di sangue e di misteri. Per indagare, il capitano Swain è costretto a chiedere aiuto al conciliatore Neth Roven, un uomo distrutto dalla perdita della moglie. E mentre i due si mettono sulle tracce del Maestro, altri eventi inquietanti rompono la quiete di Rokthan: stanno per giungere i pacificatori, soldati della lontana Vanhorn. E sembra che abbiano intenzioni tutt'altro che buone. Cosa sta succedendo davvero? Che collegamento c'è tra le prede scomparse, le crisi del piccolo Jas e l'arrivo del Maestro? E perché un borgo dimenticato da tutti è diventato improvvisamente così importante?

Inizia tutto così da alcuni ragazzini che si stanno aggirando nella foresta. Per loro sembra essere un gioco, d'altronde sono nell'età in cui il mondo ai loro occhi appare bello e colorato. Elin e Cassy, le due ragazzine, si separano dal gruppo ma ciò finisce per essere una vera scelta che le porterà all'inizio di un incubo senza fine. Nonostante le loro psicologie siano accennate, si può determinare che siano caratterizzate da una forte voglia di giustizia e di consapevolezza. Il primo che decide di muoversi verso questa spedizione alla ricerca delle ragazzine, è Jas. Quest'ultimo un ometto che ha letteralmente rapito il mio essere, specialmente per la sua grandissima forza di volontà ma anche perchè in lui vi è qualcosa di molto potente. Jas è sicuramente uno dei personaggi centrali della vicenda, di lui riusciamo a comprendere l'immenso potere che si nasconde ma soprattutto quanto sia necessario riuscire a comprendere il proprio potenziale. Da questo evento, si diramano così le storie dei personaggi. Ognuno è collegato alla trama in modo da intessere diversi intrighi per poter intrappolare il lettore in una tela di curiosità.
Andrea Butini riesce a creare un ottimo dark fantasy attingendo a tutti gli elementi fondamentali del genere, quali soprattutto: personaggi grigi e di dubbia moralità. Vedremo non soltanto il presente della vicenda ma vari flashback per poter ricollegare il più possibile i tasselli del puzzle. I personaggi principali compiono delle azioni che vanno contro la moralità dello stesso lettore, si interrogano su ciò che le loro azioni avranno sulla vicenda ma perseguiranno la propria strada senza ripensarci tante volte. Le luci e ombre che costellano l'animo umano e la linea sottile tra ciò che è etico e ciò che non lo è, verranno analizzati nel particolare lasciando il lettore attonito per via dell'introspezione. 
Nel romanzo compaiono anche dei personaggi secondari, dalla psicologia intrigante e determinante ma immagino che avremo a che fare con loro nel secondo volume. Poichè in particolar modo vi sono delle dinamiche che hanno stuzzicato la mia curiosità.

«L'Abisso arriva a inghiottirci! 
Siamo stati malvagi, e il Cerchio ci punirà con l'oblio.»
Un romanzo di notevole spessore, dotato di tutte le caratteristiche essenziali per emergere come un eccellente esempio di dark fantasy italiano. Le sfumature oscure, accuratamente distribuite in ogni pagina, aggiungono profondità e mistero alla trama. L'autore, con maestria, intreccia il fantastico con l'epico al dark fantasy, intrecciando un connubio di mondi ultraterreni e creature. Il worldbuilding è magistralmente congegnato, fornendo una descrizione dettagliata dell'ambientazione che, pur lasciando spazio all'immaginazione, presenta un livello di realismo che cattura l'attenzione del lettore. La caratterizzazione dei protagonisti contribuisce a conferire a ciascuno uno spunto di rilievo all'interno del worldbuilding. "L'Occhio del Gufo" attira il lettore per la sua trama enigmatica e di impatto. Andrea Butini con maestria e abilità si concentra a far introdurre ogni personaggio all'interno del contesto narrativo al momento giusto, ingegnando numerosi intrecci e sicuramente anche dei cambi di scena notevoli. Questa costruzione complessa, ricca anche di dettagli abbastanza scabrosi, poichè non dobbiamo dimenticare che essendo un dark fantasy vi è la necessità degli orrori che l'uomo può compiere. 
Il romanzo non è per tutti, quando ci si approccia alla lettura bisogna tener conto che vi sono dei trigger warning non indifferenti che potrebbero urtare la sensibilità del lettore (e, io ho uno stomaco abbastanza forte). Il tutto è condito da sotterfugi politici che contribuiscono alla lettura un tono quasi denigratorio verso gli orrori compiuti in passato dall'uomo stesso. Non dobbiamo dimenticare che vi sono dei grandi messaggi dietro il romanzo: sfidare il proprio animo e allo stesso tempo cercare il connubio tra luce e ombre.

«Dove sono stato trafitto vedo solo cicatrici chiare.
Ricordo di aver sentito le tenebre avvolgermi,
nonostante mi aggrappassi con tutte le forze alla vita,
per lottare ancora un po'.
Ricordo di aver sentito le loro lame 
attraversarmi il ventre, la schiena, il torace.
Perchè sono ancora vivo?»
Una narrazione potente e ricca di vibes oscure. La penna dell'autore ammalia fin dentro le ossa, tenta in tutti i modi di trasportarci all'interno del libro tramite la sua narrazione lineare e densa. Il dark delle pagine ci ammalia, ci conduce nella follia e nella ragione senza mezzi termini. Un romanzo che ci accompagna in questo autunno cupo, ma ancora caloroso, ma allo stesso tempo ci colpisce come un vento gelido in pieno viso. 
Le emozioni e l'adrenalina saranno alle stelle, non posso far a meno di sottolineare quanto sia potente la carica emotiva che ritroviamo nei personaggi tanto da riuscire a immedesimarsi. Una lettura che lascia senza fiato a causa della maestria nel destreggiarsi all'interno luoghi di morte e sanguinolenti. L'autore ci lascia proprio sul più bello, il finale diviene un dolceamaro impossibile da digerire ma che contribuisce alla curiosità per poter proseguire la storia con ansia e trepidazione. 

Sei pronto a immergerti nelle tenebre?

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