sabato 1 maggio 2021

Recensione:"In una scala da 1 a 10" di Ceylan Scott.

Parlare del "mostro" non è mai semplice, gli adolescenti sono dei "malati" silenziosi che negano l'evidenza del loro disturbo. La protagonista affetta da disturbo di personalità ci introdurrà nella visione più realistica possibile sulla salute mentale: la convivenza con un disturbo pervasivo e invadente. La storia di Tamar deve essere ascoltata e capita, con calma e dedizione ogni nodo verrà al pettine. 


IN UNA SCALA DA 1 A 10
Ceylan Scott

 

Editore: Rizzoli Libri
Formato: Copertina Flessibile & Ebook
Prezzo: Flessibile 15,00€ Ebook 9,99€
Pagine: 216
Trama: "Come ti senti oggi su una scala da 1 a 10? Questa è la domanda che ogni giorno al centro Lime Grove, struttura di cura psichiatrica per adolescenti, Tamar sente rivolgersi dai propri dottori. Tamar, sedici anni, ex atleta di corsa campestre, sa di essere colpevole di un'azione terribile ma non riesce a comunicarla alla famiglia, agli amici e persino al personale medico. Lime Grove è la casa sicura di ragazzi con disordini alimentari, disturbo dell'ansia, paranoia, ma Tamar, pur facendosi dei veri amici, si presenta agli altri come autolesionista custodendo gelosamente il suo segreto. I flashback ci portano a conoscere la Tamar del passato, le persone della sua vita, tra cui Iris, le vere ragioni del ricovero; il processo di guarigione permette il diradarsi dell'angoscia emotiva della protagonista, e progressivamente, al palesarsi degli eventi, la ragazza riesce a liberarsi dal suo segreto. Il risultato è una rappresentazione scioccante, commovente e sarcastica della vita in un mondo psichiatrico. Uno straordinario viaggio tra la malattia mentale di una ragazza e il potere redentore della verità e della guarigione. Contiene descrizioni grafiche di tentativi di suicidio e trame secondarie di abbandono e disturbi alimentari."

Tamar è forte ma non lo sa. Dentro di lei il vuoto che prova per la morte della sua amica la divora, lasciandola sul baratro più oscuro. É una semplice ragazza che sta vivendo la sua adolescenza quando il mostro la inghiotte senza via di scampo. Le emozioni della ragazza inizialmente ci sembrano contradditorie, così come i suoi comportamenti così impulsivi e che mettano a rischio la sua vita.
Inizialmente verremo sbalzati da una linea temporale all'altra, tra "allora" e "oggi". Dove conosceremo non solo in una visione a 360 gradi la sua personalità, ma anche la voce di una giovane donna che chiede aiuto seppur silenziosamente. I flashback ci condurranno a una diagnosi, dove il sollievo della protagonista sarà netto. Convivere sin da giovani con un disturbo del genere non è facile ma lei saprà mettersi alla prova ogni giorno. 
In un ambiente psichiatrico come quello di Lime Grove ci presenterà non solo Tamar ma anche altri personaggi secondari con le loro storie e patologie. In particolare la storia di una ragazza di nome Elle. Elle è una ragazza sola, affetta da disturbo bipolare ed è affidata a una famiglia affidataria. La sua storia è struggente, i conflitti con la sua famiglia saranno l'input di ogni sua scelta ma anche delle conseguenze della sua vita stessa.
I personaggi che ci vengono proposti sono singolari e tutti con una storia, chi più e chi meno. Tamar sarà circondata da amici e da confidenti, dove inizialmente lo scetticismo sarà netto e grazie al suo sarcasmo e la sua voglia di rivoluzione che riuscirà a sopravvivere. 

«Il dolore mi scorreva dentro come
 se dovessi morire, nessuno può reggere tanto.»
Da studentessa di psicologia posso dire che questo libro mi ha affascinato e allo stesso tempo stravolto emotivamente. Leggere e immedesimarsi nella storia di Tamar mi ha spaccato letteralmente il cuore, lasciandomi senza fiato aggrappata alle pagine. 
La salute mentale è argomento di ogni giorno, afflitta da pregiudizi e da sguardi sospettosi. Un argomento non semplice e neppure facile di cui parlare. La fragilità della mente umana è labile ma fino al punto di rottura. Ognuno di noi convive con i suoi mostri e con i suoi scheletri dentro l'armadio, ma la protagonista ci insegna che dopo il baratro bisogna alzarsi le maniche e ricominciare. Nonostante il tunnel sia buio e spaventoso, alla fine di esso potrà sempre esserci la luce.
La penna dell'autrice non ci focalizza soltanto sul disturbo pervasivo di cui è affetta la protagonista, ma anche sulla veridicità dei sentimenti e delle emozioni provate.
Come un pugno allo stomaco ci colpiscono tanti, forse troppi, sentimenti contrastanti tra il dolore della perdita e il senso di colpa e persino la voglia di voler non essere più su questa terra. Come una lama ci perforano il cuore, lasciandoci stravolti e allo stesso tempo intontiti per la moltitudine di informazioni di cui verremo a conoscenza. 

Parlare della salute mentale e della sua prevenzione, soprattutto tra i più giovani non è facile. L'autrice stessa è affetta dallo stesso disturbo della protagonista, come se mettesse nero su bianco ogni la sua esperienza. Un disturbo di personalità è pervasivo e allo stesso tempo il paziente non ha un insight per riconoscere il disturbo, di conseguenza è come se negasse a sè stesso di avere un problema. La Tamar che conosciamo verrà stravolta non solo dalle sue azioni e le sue scelte, ma anche attraverso il percorso di crescita che la porterà a una consapevolezza diversa sul concetto di vita.
Rimanere a galla dopo una perdita è difficile e allo stesso tempo ci si lacera il cuore.

«La nebbia che si è insinuata nel mio cervello e vi si è annidata stabilmente anni fa, mettendosi comoda intorno alla mia corteccia prefrontale, si solleva.»
"In una scala da 1 a 10" non è un libro per tutti. Non è stato facile per me leggerlo con calma poichè il vortice in cui verremo risucchiati ci travolge come un'onda. Non è nemmeno un libro semplice, poichè comprendere determinate emozioni vi è bisogno di scindere la realtà dalla finzione. Mi sono ritrovata molto nelle parole sarcastiche della protagonista, nella sua visione cinica del mondo ma anche nei suoi peggiori demoni. 
Guardare dentro Tamar è stato come guardarsi dentro con una consapevolezza diversa e con la voglia di continuare a vivere.
L'autrice è riuscita nel suo intento: farmi conoscere un disturbo nella sua interezza senza tralasciare ogni particolare e persino evitando i soliti clichè dei libri indirizzati ai più giovani.  

«In effetti è davvero difficile definire cos'è il fondo. 
A volte pensi di essertici schiantato, e invece sei ancora aggrappato con la punta delle dita a un appiglio. 
Il fondo è sempre molto più in basso e molto più oscuro di quello che credi.»
La narrazione è fluida e veloce, le pagine scorrono veloce sotto i nostri occhi e quasi non ci rendiamo conto di tutte le informazioni che riceviamo. Il lessico è semplice e diretto, a volte molto crudo e reale. Le descrizioni di alcune scene e atti ci lasceranno senza fiato, non sono adatte alle persone sensibili. L'autrice non lascia niente all'immaginazione, il suo messaggio è brutale e allo stesso tempo realistico. Avrei preferito qualche approfondimento per il passato della protagonista, qualche informazione sulla sua infanzia. Il dolore è forte e intinge tutta l'opera. Entrare nella mente di una persona affetta da un disturbo inizialmente ci disorienta e comprendere il suo dolore ci fa sentire inermi. 
Un percorso verso la consapevolezza che forse la vita che ci è stata donata non è tutta rose e fiori. Un percorso di crescita e di rivoluzione, tra sentimenti di vuoto e paure la Scott riesce a colpire il cuore del lettore straziandolo.


Un romanzo difficile e straziante, ci colpisce al cuore e ci lascia senza fiato. Accompagnerete Tamar nella sua rivoluzione e rinascita?

1 commento:

  1. Onestamente non sembra un tipo di lettura proprio nelle mie corde, però la tua recensione mi ha incuriosito!

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