martedì 14 marzo 2023

Recensione: "The Witch's Heart - La leggenda di Angrboda" di Genevieve Gornichec.

 La leggenda di Angrboda è famosa per la sua singolarità ma anche per le sue sfaccettature. Il retelling del mito è scorrevole e potente. Non narra una storia d'amore struggente ma la vita di una madre sacrificata per i propri figli. Una madre che conosce il destino e tutte le sue sfaccettature a cui non potrà sottrarsi. Angrboda è una donna forte e coraggiosa, alla ricerca di sè stessa ma saprà sfidare la sua condanna?


THE WITCH'S HEART - LA LEGGENDA DI ANGRBODA
Genevieve Gornichec


Editore: Oscar Mondadori
Formato: Copertina Flessibile & Ebook
Prezzo: Flessibile 15,50€ Ebook 7,99€
Pagine: 396
Trama: La storia di Angrboda inizia come finisce la maggior parte dei racconti di streghe: con un rogo. Così Odino ha deciso di farla punire per non avergli rivelato il futuro. Da quel momento la strega Angrboda, ferita e impotente, vive raminga nella Foresta di Ferro, lontana da tutto. Qui, la trova Loki, dio dell'inganno, venuto per restituirle il cuore rimasto sulla pira; e presto l'iniziale diffidenza della donna si trasforma in una passione intramontabile, da cui nasceranno tre figli, tre creature uniche. Angrboda li cresce ai confini estremi del mondo, lontano dall'occhio onnisciente di Odino, cercando di costruire una tranquilla vita domestica. Ma una visione le mostra cose spaventose che attendono la sua famiglia, e tutti i Nove Mondi. E ora Angrboda deve scegliere: sottomettersi a un destino cui ha già assistito, o lottare per ridisegnare il futuro di coloro che ama e dell'universo intero?

Angrboda è alla ricerca di sè stessa, non solo come strega ma anche come donna. La sua storia è malinconica e struggente, senza mezzi termini ci ritroveremo capovolti nel turbinio delle sue emozioni e sentimenti. La Gigantessa percepisce il suo cuore come un'arma di distruzione, poichè cedere ai sentimenti e ai formalismi non è da lei.
Ma da quando Loki, il Dio dell'Inganno, glielo restituisce nasce una chimica fatta di passione. La natura del Dio si conosce è inaffidabile, dai tratti arguti e una buona favella ma nonostante ciò mostra dei sentimenti contrastanti verso la donna. 
Angrboda si lascia travolgere dalla marea ma ciò che accade è l'essere appellata come: "la compagna di" e mai la vera moglie di Loki. É vissuta nell'ombra per troppo tempo per poter comprendere la sua vera essenza di donna ma anche di madre. Nonostante i sentimenti che prova per l'Ingannatore, la Gigantessa riesce a fiorire insieme alla Foresta di Ferro. Intorno a lei il mondo sta cambiando, solo che lei non lo percepisce. 
L'amore che viscerale che proverà per i figli la condurrà verso la sua condanna. Il fato è già stato scritto e i Nove Mondi subiranno dei cambiamenti. Lei conosce e sa quanto c'è da perdere ma nel suo animo scatta qualcosa, una luce ormai assopita da tempo e sarà quella per ricondurla sul suo cammino.

Nonostante questo libro sia molto romanzato per alcuni aspetti è necessario entrare nell'ottica dell'introspezione del personaggio principale. Così come una tempesta tumultuosa la psicologia di Angrboda ci travolgerà da lasciarci senza fiato.
Malinconia, difficoltà e dolore sono i tre termini che possiamo associare alla vicenda che ci troviamo davanti. L'autrice si cimenta con corpo ed anima a fornire uno spessore psicologico della Gigantessa. Angrboda nonostante la sua determinazione è una creatura fragile e umana e, così come noi si pone dei dubbi e dei dilemmi che la struggono dentro. I dubbi della donna rappresentano ciò che noi stesse lettrici possiamo provare nel corso della nostra vita, una lettura così intima e dai tratti struggenti ci accompagneranno. Un viaggio interiore che ci condurrà nei ricordi della protagonista ma soprattutto ci aiuteranno a comprendere l'origine di tutto, la sua vera essenza. 

«Sono ancora una profetessa, senza il dono della preveggenza?
Sono ancora una madre, se i miei figli non ci sono più?
Mi ha preso tutto.
Mi hanno preso tutto.»
La leggenda di Angrboda è una storia fatta di vita e di dolore. Con lentezza ci approcceremo al suo essere donna, madre ma anche strega. La sua essenza è smarrita, non sa chi sia e non conosce il suo passato. Ciò la conduce a una fase di perdizione dove l'amore con Loki sembra colmare quei vuoti a cui non riesce dare spiegazione. Ma questa non è una vicenda su amore passionale, ma sulle cadute di questo sentimento e del dolore che esso può arrecare.
Rimanere nascosta per la nostra protagonista è essenziale, ma ciò sminuisce il suo ruolo di moglie e di madre. Delle etichette che forse all'inizio non riesce a percepire come proprie e, proprio dell'appellativo di mamma che alimenterà il suo focolare.
La nascita dei suoi figli non solo la condurrà verso un amore smisurato, ma anche il senso di protezione e dove la paura crescerà. Le creature che sono venute al mondo hanno però un destino che incombe come la spada di Damocle, ma il cuore di una madre ha paura. 
L'amore di una madre è proprio quello il messaggio centrale del romanzo. Un sentimento così forte e indissolubile dove nessun altro potrà mai spezzare. Angrboda sente la maternità come un qualcosa con cui riscattarsi e per curare con il suo cuore i mali che affliggeranno i propri figli. Ma ciò è difficile, complesso e doloroso. Non potrà proteggerli per sempre e, lei lo sa.

Ci troviamo ai confini del mondo, dove gli occhi di Odino non possono posarsi. Così sceglie la propria dimora la strega Angrboda. Un posto dove poter fuggire ma allo stesso tempo riposare dall'inarrestabile corsa che è costretta a compiere. 
Il worldbuilding seppur accennato ci fa percepire il freddo della Foresta di Ferro e, anche il calore del focolare della caverna. La neve bianca attecchisce al suolo senza far rumore, ma i sentimenti fragili della protagonista riescono a percepirne persino il rumore silenzioso.

Le tematiche trattate all'interno del romanzo sono molteplici: la maternità, l'essenza dell'essere donna e il ritrovare sè stessi. La maternità in tutte le sue sfaccettature anche quelle più dolorose, dove la nostra protagonista sarà costretta a mettersi a nudo e affrontare una delle sue paure più grandi.
L'essenza della femminilità, Angrboda, ci narra di esser forti contro ogni avversità persino verso un destino già designato. Il suo personaggio ci insegna a non avere paura, a non mollare mai ed a cercare la nostra determinazione poichè siamo vive. Il ritrovare sè stessi è sicuramente è un punto cardine. Il ricercare ciò che abbiamo perduto: ricordi, affetti e anche un pezzettino del nostro vero Io che ormai sembra assopito. La strega ci conduce in un cammino lastricato di difficoltà, con consapevolezza ed a testa alta ci insegnerà a non aver paura nemmeno dell'incendio più indomito. 

«Ti chiedi ancora, a volte se sia stato un errore restituirmi il cuore?»
«Mai.»  
La narrazione cattura il lettore tra le pagine, è fresca e scorrevole nonostante vi siano alcuni momenti di stallo. Conoscere la vita della strega ammalia il lettore sin dalle prime pagine, grazie anche all'introspezione complessa della protagonista.
Il lessico utilizzato è semplice ma allo stesso tempo ricercato, ritroveremo a fine volume l'appendice dedicata a tutti gli elementi/personaggi citati della mitologia norrena. Nonostante questo retellig sia romanzato e vi siano degli elementi di fantasia, la storia di Angrboda non fa che stregare il lettore e condurlo verso una consapevolezza diversa.
Grazie all'ottica introspettiva fornitaci, entreremo in empatia e asseconderemo ogni scelta della Gigantessa ma con una consapevolezza diversa. Questo romanzo è riuscito a guardarmi dentro, a scrutare quelle che sono le mie paure e allo stesso tempo comprendermi. Il personaggio di Angrboda ha insegnato ad amare nonostante tutto ed a sfidare il caso quando vi è la possibilità.

Vivi la storia di Angrboda sotto un'ottica diversa, cosa aspetti?

Nessun commento:

Posta un commento