lunedì 8 maggio 2023

Recensione: "Stelle meccaniche" di Alessia Principe.

Carne, ossa e innesti. Il romanzo di Alessia principe apre lo scenario e una realtà totalmente differente dalla nostra. Un distopico degno di nota del mondo che conosciamo rimarranno soltanto delle briciole insignificanti. Dai tratti onirici la penna della Principe ci catapulta verso un'avventura degna di essere vissuta e mettendo al centro l'essere dei protagonisti, il lettore si ritroverà invischiato in questa vicenda senza nemmeno accorgersene.


STELLE MECCANICHE
Alessia Principe

 (4-)

Editore: Moscabianca Edizioni
Formato: Copertina Flessibile & Ebook
Prezzo: Flessibile 14,90€ Ebook 4,99€
Pagine: 320
Trama: La stella artificiale Meti prometteva energia eterna per il pianeta, ma dopo essersi accartocciata su sé stessa ha causato la fine del mondo per come lo conosciamo. Da due secoli la Terra è in mano agli Arcolai, una casta di potenti che utilizza i Resti, ammassi entropici di ricordi cristallizzati, come energia. La popolazione non conosce l’aspetto del sole, e la volta celeste è un ammasso di meccanismi fasulli. Uomini e donne sono sfruttati come pezzi di ricambio e forza lavoro, o assoldati come pescatori entropici di Resti. Eppure, tra le pieghe del tempo sembra esserci la soluzione. Alessia Principe crea un intreccio di voci e ricordi all’interno di un mondo che si affanna per ritrovare ordine e pace, dal passato fino al presente di Tito e Giosuè, due bambini in attesa di ricevere un trapianto, fortuna che spetta ormai ai più privilegiati. “Stelle meccaniche” racconta di desideri che per avverarsi sfidano l’entropia e il caos, e come sopravvivere a un disastro senza mai perdere di vista la propria umanità.

L'autrice tessa intorno ai propri personaggi una trama fitta e complessa, così come i loro animi. Tito, Giosuè e Miriam ( e tutti gli altri) hanno una psicologia complessa.
Diverse sfaccettature colpiranno il nostro Io più profondo, poichè determinate dinamiche ci rimarranno addosso senza lasciarci più. 
Giosuè e Tito sono i principali POV della storia, tra quelle pagine si crea e consolida la loro amicizia. Un sentimento così puro all'interno di un mondo così crudele e vasto. I bambini sono vittima di un sistema, loro non hanno colpe, e stanno aspettando quell'innesto da troppo tempo. E sarà proprio quell'attesa agognata che farà smuovere le acque ormai troppo calme da secoli. 
Allo stesso tempo il POV viene alternato con una terza voce, quella di: Miriam. Miriam è caparbia, testarda ma molto intelligente. Il suo POV è singolare poichè sono dei flashback che spiegano alla perfezione che le sue azioni hanno avuto delle conseguenze sul futuro. Proprio in quel futuro che Tito e Giosuè stanno sopravvivendo per non perdersi e non venire annientati dalla società che li circonda. Gli esseri umani sono divisi tra chi ha del talento, vivendo un'esistenza pacifica, e chi n'è sprovvisto, il quale deve sopravvivere per non esser utilizzato come pezzo di ricambi organici. Essenziale è quando la medaglia si rovescia: l'utopia di avere un talento e di vivere come ci si aspetta diviene una distopia dove il talento diviene una vera e propria forma di discriminazione. 

«Forse è una malformazione, una maledizione, non saprei.
Posso nascondermi nella mia mente, entrarci dentro e chiudermi in certe stanze.
E' un regalo di mio padre, mi piace pensare così; lui ci riusciva. E sto bene quando succede, ma non posso rimanerci troppo al lungo. Forse un giorno ti porterò lì con me.»

Ciò che colpisce del romanzo della Principe non è solo la vicenda, poichè la trama e i personaggi riescono a travolgerci ma anche l'ambientazione. Ci ritroveremo in un pianeta ben lontano dal nostro immaginario e, soprattutto da quello in cui viviamo. Abbiamo uno stravolgimento di proporzioni apocalittiche, della vecchia Terra rimangono soltanto bricioline di umani sparsi e soprattutto rassegnati al proprio destino. 
I Resti che contaminano l'aria divengono fonte di energia. Ma cosa sono questi Resti? Sono i ricordi di ciò che vi era una volta, dei ricordi forti che fluttuano in giro sul nuovo pianeta. Il mondo che avvolge il romanzo non vi è democrazia, solo ai più talentuosi è permesso di poter sopravvivere sul nuovo pianeta. Il worldbuilding che ci troviamo a fronteggiare è ipertecnologico, però allo stesso tempo tutto ciò viene legato semplicemente al ricordo del pre-apocalisse. 
«Dalla luce fu buio in un istante.»
Il romanzo di Alessia Principe non è per tutti. Il connubio di distopia e fantascienza è spesso difficile da poter amalgamare, ma l'autrice ha tessuto una trama ricca di dettagli e di elementi ricchi di simbolismo. La narrazione del romanzo è dai tratti fluidi, nonostante all'inizio abbia riscontrato della difficoltà nel procedere poichè ero confusa dai vari POV. Il lessico utilizzato è semplice ma ricercato, una vera sorpresa. Ciò dimostra un'abile maestria nel ricercare l'attenzione del lettore. 
Ciò che ammalia non è solo la vicenda, ma anche le psicologie dei personaggi. I quali sembrano così reali da poter stravolgere il nostro mondo e non solo. "Stelle meccaniche" è un romanzo fatto di speranza, rassegnazione, disperazione e ingegno. Un libro che colpisce e arriva fin dentro l'essere del lettore, lasciandolo a fine lettura con la speranza di qualcosa di più. Come già citato, la trama colpisce e ammalia. I colpi di scena sono dosati e calibrati, l'autrice vi terrà fino alla fine col fiato sospeso e la speranza nel cuore.


Atmosfera steampunk, innesti e tanta voglia di vivere. Aiuterai Tito e Giosuè?

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