giovedì 15 giugno 2023

Recensione: "Le notti di Cliffmouth - Luci verdi dall'Inferno" di Mattia Manfredonia.

 Un fantasy dalla tinte cupe e tradizionali, che ribalta gli stereotipi. Mattia Manfredonia ci teletrasporta nelle terre piovose di Vespria. Il dark fantasy si mescola a degli aspetti thriller, dando luogo a un romanzo intrigato e ricco di suspense sin dalla primissima pagina. 


LE NOTTI CLIFFMOUTH - LUCI VERDI DALL'INFERNO
Mattia Manfredonia

 

Editore: Lumien
Formato: Copertina Flessibile & Ebook
Prezzo: Flessibile 18,00€ Ebook 7,99€
Pagine: 456
Trama: La tempesta incombe sulla rupe di Cliffmouth. Diaboliche presenze nella nebbia e misteriose sparizioni terrorizzano gli abitanti. Alla Bruma Smeralda, l’unico luogo che sembra resistere alle forze oscure, avventori di tutte le razze indagano sui fatti occulti che infestano il villaggio: chi trama le sparizioni degli abitanti? Quali potenze si celano nella foresta con il favore della nebbia? La novizia Cordelia e l’insolita madama Hazebelle muovono i primi passi dell’indagine alla ricerca di un colpevole, guidate dai dettami delle Dame del Cordoglio, l’ordine incaricato di epurare il mondo dai Maligni, le streghe e le discendenze dei diavoli sulla terra. Il tempo stringe, altre creature camminano nella notte: wendigo, fantasmi e antichi sortilegi corrompono le terre della rupe. Quale forza oscura vuole impadronirsi del villaggio? E chi governa le verdi luci fluttuanti che sembrano provenire direttamente dall’Inferno?

Il romanzo apre lo scenario a moltissimi personaggi, in particolare la novizia Cordelia e Madama Hazebelle. La prima rappresenta proprio lo scetticismo, la voglia assopita di conoscere e scovare le tradizioni proibite. La Madama con il suo essere saggia e pacata condurrà la novizia verso un'avventura movimentata. L'autore non risparmia sfaccettature delle protagonisti, il romanzo è variopinto di personaggi singolari i quali alcuni caratterizzati altri un po' meno (sicuramente verranno approfonditi nel secondo volume di questa dilogia). Nessun personaggio è superfluo o lasciato al caso, l'autore riesce a giostrare le loro vite come se fossero i burattini di un intricato disegno. I personaggi l’elemento caratterizzante di questo romanzo dark fantasy. Tutti gli elementi sono gestiti in modo efficace così come: la caratterizzazione, varietà e originalità degli stessi. I pregi e i difetti che li caratterizzano sono essenziali per delineare dei personaggi non coloriti, ma grigi così come l'autore ce li presenta. 
Mattia Manfredonia gioca con gli stereotipi del fantasy e li capovolge. Inserisce: diavoli, orchi e nani in un contesto che ricorda molto lo stile di Lovecraft e e che di tanto in tanto ci conduce nel macabro. 
Pagina dopo pagina, con uno stile affilato dipinge il profilo di Cliffmouth, vera protagonista del romanzo. Un luogo oscuro dove luce e ombra si mescolano, luce ed ombra sembrano ormai sfiorare le pagine del nostro essere e dove tutti i cittadini sembrano nascondere degli oscuri segreti.
«Spettri, fantasmi, folletti, streghe e diavoli. Sussurri nella notte, sagome nella nebbia, orrori e ogni altra stortura che questa terra maledetta ha da offrire. Sorridete, mastro Karjack? Beh, è giusto. Per uno del Continente saranno pure assurdità, ma qui non lo sono. Ogni leggenda ha un fondamento. Ogni diceria nasconde qualche verità che il popolo ha mal digerito.»

L’autore incuriosisce, intriga il lettore e riesce a trasmettere attraverso la sua penna un’atmosfera di tensione dalle tinte horror-gotiche. Con maestria e abilità costruisce anche l'elemento enigmatico, ovvero l'indagine a cui stanno lavorando le due dame. In modo sapiente costruisce l'intrigo, lasciando ogni indizio e dettaglio sulla scena facendoci comprendere che nulla è lì per caso e che il lettore deve riuscire a cogliere i segnali. 
Così come già anticipato, nulla viene lasciato al caso e infatti il lettore si troverà di fronte a una situazione più complessa rispetto alle aspettative.
Durante la lettura capiterà di imbattersi in un elemento classico del fantasy, ma l'autore lo capovolgerà e sfaterà tutte le credenze, creando così atipia della visione classica. Interessante è sicuramente l'elemento del sistema magico, poichè vi sono delle regole alle quali si dovrà sottostare e quest'ultime saranno legate alle parole (unico vincolo). All'inizio entrare in questo grande meccanismo sarà arduo, ma ammetto che sul finale si riusciranno a comprendere molte più cose. Accadono moltissimi eventi intinti della magia, unica nota sarà un po' l'essere frastornati sul come si è raggiunti quella determinata conclusione utilizzando la magia. 

La trama cresce e si sviluppa in cinque parti e tanti capitoli. Man mano che la tensione e l’orrore crescono il lettore è costantemente intrigato dai misteri e dai colpi di scena diluiti all'interno del romanzo. La penna di Manfredonia è pungente, si rivolge al lettore senza mezzi termini. Ogni elemento è stato pianificato non solo per stupire il lettore, ma soprattutto per riuscire a stravolgere ogni credenza fatta sul romanzo. 

«Fai del dolore un motore, una vocazione, ma l'assolutezza che gli attribuisci rivela soltanto la tua presunzione.
 Il dolore, se sfruttato per mera rivalsa privata, non vale più della bramosia di ciò che aneli purgare.»

La vera protagonista della vicenda è la stessa Cliffmouth, Manfredonia si concentra particolarmente sui dettagli e nel worldbuilding per poter creare le atmosfere cupe e uggiose della cittadina.  Grazie alle descrizioni fotografiche dell'autore sono riuscita a scorgere la fitta nebbia che anela sulla cittadina e, il cielo grigio che la contraddistingue. In questo libro dalle atmosfere dark e occulte ci troveremo catapultati in una cittadina la cui ambientazione ricorda molto la parte gotica dell’Inghilterra del 800, che io modestamente amo. Essenziale è la descrizione della società, la scissione di chi vive da una parte all'altra del Mare dei Sussulti. Il worldbuilding non solo colpisce ma anche la variegata popolazione di creature che costellano queste pagine. Vi è uno studio ricercato tra i loro rapporti, la società economica e soprattutto l'alleanza di razza diverse che ci vengono presentate. 

Il lessico utilizzato è a tratti ricercato e poetico, ma spesso viene utilizzato in modo sapiente. Ammetto che ciò ha contribuito a rallentare di molto la lettura, una dei pochi aspetti che non mi hanno fatto impazzire del romanzo. La narrazione seppur lineare e descrittiva, a causa del lessico utilizzato si rischiava di incappare nella lentezza ma ciò che teneva viva la curiosità sono stati i numerosi intrighi. L'autore mette a nudo una realtà Ottocentesca tra le sue sfaccettature di pregi e difetti, ne costruisce una trama complessa e sapiente che stupirà il lettore fino all'ultima pagina. L'azione che troverete all'interno del romanzo si concentrerà nell'ultima fetta, all'inizio vi sembrerà tutto statico ma in realtà vi è la suspense che si alimenta in voi per proseguire la lettura. Un romanzo atipico e dalle tinte dark "Le notti di Cliffmouth" è un esordio di tutto rispetto e, sono molto curiosa di come andrà avanti la vicenda.

Sei pronto ad approdare a Vespria? 
Mi raccomando, non dimenticare l'ombrello!

Nessun commento:

Posta un commento